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giovedì 13 novembre 2014

Funk Shui project (Recensione)



Tracklist:
1. Intro Impattante
2. Soulful
3. Anestesia totale
4. Non chiedermi di me, non ho voglia di parlarne
5. Piuttosto niente feat. Hyst
6. Spaiato
7. La luna, il fumo, le persiane feat. Hyst
8. N together now feat. E-Green
9. Il problema non è
10. Riot
11. Stupida allegria feat. Sabrina Pallini



“Willie Peyote, Funk Shui Project: la mia versione delle tue canzoni frocie.”
Così apre la traccia “Spaiato”, ed è così che arriva alle orecchie dell’ascoltatore.

Willie Peyote alla voce, Funk Shui Project al beat, anche se chiamare le produzioni di questo disco semplicemente “beat” può essere un po’ riduttivo.
Infatti ciò che colpisce fin da subito è la ricercatezza e lo studio che si cela dietro ogni singola traccia.
Nel disco c’è di tutto: chitarra, basso, batteria, piano, sample, sinth e scratch, e tutto questo si amalgama alla perfezione con i testi di Willie Peyote.

In un momento come questo dove i suoni che vanno forte sono le casse dritte, i beat techno e le cosiddette “trappate” (che, per carità, se fatte bene sono piacevoli da ascoltare), fare un intero disco rap con strumenti suonati dal vivo, beh, diciamo che non è scontato.
Willie Peyote si riconferma una delle migliori penne sul suolo italiano, e ne troviamo conferma anche dal fatto che recentemente ha vinto, con il brano Soulful, il “Genova per voi”, concorso per autori di canzoni, e grazie a questo potrà firmare un contratto direttamente con l’Universal.
Il disco ha varie sfaccettature, ma la nota comune a tutte le tracce è sicuramente l’ironia pungente che pervade ogni pezzo, accompagnato da una certa atmosfera crepuscolare, perfettamente dipinta dalle varie produzioni.

I featuring sono azzeccati, Hyst confeziona due ottime presenze, E-Green si fa sentire nella traccia più hardcore del disco, e Sabrina Pallini insaporisce “Stupida allegria”.

Concludendo, possiamo dire che come primo lavoro ufficiale non potevamo aspettarci di meglio, e speriamo che il progetto Funk Shui Project vada avanti per molto tempo, continuando a portare quel suono che molti (tra cui io) cercavano da molto tempo all’interno della scena nostrana.

Voto: 8.5/10
Simone Giorgis




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