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martedì 3 giugno 2014

Moder - Intervista





1)Ciao Moder! Ti ringraziamo per quest'intervista concessaci. Partiamo con la nostra solita domanda di rito: chi è Moder? Come ti sei appassionato al rap e alla cultura hip hop? Come hai iniziato a rappare e perché? 

Moder all’anagrafe è Lanfranco Vicari, vive a Ravenna, ha 30 anni ama la birra.
L’hip hop mi ha incantato da piccolissimo avevo 12 anni e casualmente sono incappato nella cassetta dei sangue misto e da li non mi ha mai abbandonato. Ho iniziato a rappare dopo il trasferimento da Cervia (il mio paese natale) a Ravenna, faticavo a integrarmi, ero e sono un provinciale da riviera amo i ritmi lenti e la spiaggia, Ravenna ai tempi mi sembrava impenetrabile e il rap era l’unica cosa che sentivo di poter fare, quel periodo mi ha regalato i migliori amici mai avuti, il mio lavoro (tra le altre cose faccio il direttore artistico di uno spazio comunale chiamato CISIM), e la possibilità di addentrarmi in un mondo artistico/culturale di chi non immaginavo l’esistenza: il rap mi ha fatto conoscere il teatro, la letteratura, la musica è stata una scuola di vita più che una passione.




2)Parliamo della tua crew Lato Oscuro Della Costa. Nel 2006 siete usciti col vostro primo disco "Artificious", in cui all'interno era presente buona parte della scena underground dell'epoca e che ricevette buone critiche nell'ambiente, mentre nel 2010 avete fatto uscire "Amore, morte, rivoluzione", disco forse più particolare caratterizzato da influenze più "rock". 
Come sono stati accolti questi progetti e come li avete concepiti? Sei soddisfatto di questi lavori? Ti trovi meglio a lavorare in gruppo o preferisci la via solista? Vedremo in futuro un altro progetto targato "Lato Oscuro Della Costa"?

Il Lato Oscuro della Costa è stata una famiglia siamo cresciuti insieme artisticamente e umanamente. Come tutte le famiglie non sempre stare tutti insieme è la cosa migliore, per quel  che mi riguarda ho sempre sperato che la separazione non avvenisse avevo sempre trainato il gruppo e credevo di riuscirci per sempre.
Ricordo che nel periodo in cui avevo capito che non avremmo più fatto cose insieme (credo fosse il 2011) ero molto depresso… non c’è mai stato uno stop annunciato diciamo che gli eventi ci hanno fatto capire che era il momento di prendere altre strade artistiche. Il periodo Artificious fu uno dei più divertenti eravamo sempre in giro a suonare alle “Jam” a cercare contatti, fare contest… non che fosse l’eldorado, soldi ne giravano veramente pochi e già allora la tanto “vera” scena underground era piena di arrivismo e finte amicizie, noi prendemmo da quel periodo il massimo ma anche il massimo della disillusione: eravamo 5 ventenni di ravenna che credevano nella nazione sotto lo stesso groove ma la realtà ci sconfessò, ovviamente ora ne parlo così ma fu un periodo davvero ricco e positivo soprattutto tra di noi, i primi riconoscimenti ci resero ancora più uniti.
”Amore morte e rivoluzione” fu un album più difficile per tanti motivi:
1-erano passati 4 anni da Artificious
2-l’idea dell’album era davvero figa, ma noi forse non eravamo pronti
3-Polly, finito l’album decise di non suonare più dal vivo con noi
Credo che in “Amore Morte Rivoluzione” si percepisca l’impegno messo per cercare di fare collimare strade diversissime. In realtà a parte la fatica nel comporlo e finirlo quell’album secondo me ha tracce davvero belle che all’epoca non furono capite, ora certi esperimenti sono più consueti, ancora oggi non capisco come pezzi come "L’onda" non abbiano ricevuto i props meritati
Poco male, per me come Mc, “Amore Morte Rivoluzione” è stato il progetto che ha innescato una maturazione a cui devo i risultati ottenuti fino ad oggi.
In modi diversi amo tutti e due i dischi coi Lato Oscuro, non rinnego niente e rifarei ogni passo. La strada solista è più complicata e meno divertente ma ne sentivo il bisogno.
Riguardo a un futuro disco coi Lato Oscuro: MAGARI speriamo di riuscirci prima o poi. Considera comunque che giriamo spesso insieme e collaboriamo stabilmente per le questioni musicali il lato oscuro ora è una crew e non più un gruppo.




3) Spostiamoci ora a parlare della tua strada solista: il tuo primo progetto è un mixtape dal titolo "Niente Da Dirti" mentre più recentemente è uscito un EP dal titolo "Sottovalutato". Innanzitutto ti chiediamo: come mai la scelta di intraprendere un progetto da solista? Parlando invece dei lavori qua citati, ascoltandoli si può percepire un'atmosfera disillusa e anche "incazzata", sia nei confronti della scena rap italiana, ma anche un po' della vita in generale (in particolare nell'EP Sottovalutato). Ti senti tanto "sottovalutato"? Nell'EP son presenti altri artisti che possiamo definire "sottovalutati, secondo te nell'hip hop c'è meritocrazia o no? Ci sono altri "sottovalutati" in Italia nella scena?

Allora “Niente da dirti” era un mixtape dopo il quale pensavo di smettere col rap, ma l’affetto di chi mi ha seguito mi ha spinto a continuare e raddoppiare le energie che metto in ogni rima.
Per quanto riguarda “Sottovalutato” ci tengo a dire che è stata una provocazione, un gioco…. Ovviamente fa sorridere che il progetto con cui sono stato valutato di più sia proprio “Sottovalutato”.
Il rap è un genere strano, per quanto riguarda la meritocrazia non credo esista nel mondo quindi figurati nel rap, nel momento in cui ho pensato e scritto l’ep mi sentivo in conflitto non tanto con la scena hip hop ma proprio con la scena musicale italiana con le sue mafiette e le contraddizioni.
Nella scena hip hop è pieno di “Sottovalutati” vogliono farci credere che data l’esposizione mediatica del rap ci sia spazio per tutti ma non è vero, chiaramente dato il bacino di utenza più ampio alcune cose sono migliorate anche per l’underground ma la strada è ancora lunga.




4)Detto ciò, qual è la tua opinione sulla scena rap italiana? Cosa c'è di sbagliato in essa secondo te e cosa invece è salvabile?

La scena hip hop Italica artisticamente è molto in forma, credo che se proprio devo trovarle un difetto (chiaramente con molta umiltà non sono qui a portare verità divine) vedo molto egocentrismo e poca collaborazione: nella scena punk o quella indie per esempio vedo molta più volontà di creare un circuito che possa espandere la faccenda, nell’hip hop invece vogliono tutti svoltare.
Si sottovaluta spesso l’importanza delle scene locali: se si semina bene in un territorio i frutti verranno colti da tutti non solo da chi ci abita chiaro che se ci si chiude e si pensa solo a se stessi non cresce un bel cazzo di niente, ad esempio a Bologna o qui da noi attraverso laboratori tenuti da persone serie e competenti si è creata una scena prolifica che ha una conoscenza completa della cosa ecco perché a Bolo ci sono serate davvero fighe.




5) C'è qualche artista rap o no, italiano o straniero che stimi particolarmente e/o consideri tuo idolo o con cui semplicemente sogni di collaborare un giorno? Se sì, puoi dirci un nome?

Di nomi te ne do vari per l’America Talib Kweli (il rapper che più mi ha ispirato)
In Europa Leeroy dei Saian Supa e Promoe dei Looptroop
In Italia mi piacerebbe collaborare con Primo, Paura, Noyz, Bassi ad esempio ma ce ne sarebbero tanti altri.




6) Nella tua carriera hai collaborato con un sacco di DJ, ad esempio in "Sottovalutato" troviamo Dj Bless, Dj T-Robb, Dj 5l. Ti piace variare oppure non hai mai trovato un dj unico con cui trovarti in sintonia ogni qualvolta?

In realtà amo molto variare nei dischi, dal vivo mi trovo molto bene con Dj 5L e dj Nersone mi piacerebbe portarmeli dietro più spesso ma per questioni logistiche non sempre è possibile




7) "Non mi liberi né privi dei miei lividi invisibili". Cosa rappresenta per te questa barra? Quali sono i tuoi lividi invisibili?

Questa barra rappresenta un po’ la mia filosofia tieniti i colpi dentro e usali per colpire più forte, di lividi ce ne sono tanti la vita non mi ha trattato troppo bene e infatti non abbiamo sempre un bel rapporto.
Sicuramente i lividi più grossi li ho avuti nell’adolescenza dopo la morte di mio padre dove oltre al dolore la mia famiglia ha dovuto affrontare una situazione economica pesante senza aiuti o quasi: quell’esperienza mi ha reso ciò che sono e senza non sarei io e forse non ci sarebbe nemmeno Moder.
Chiaramente il male non si dimentica ma è più tollerabile se si riesce a trasformare in energia.




8) Parliamo dei tuoi progetti futuri: stai già lavorando a qualche nuovo progetto? Puoi anticiparci qualcosa?

Sto lavorando molto per riuscire a chiudere vari progetti tra cui l’ep con Tesuan e Dj Nersone, un nuovo mixtape, il seguito di Sottovalutato, e se dio vuole il mio primo disco ufficiale. Sto lavorando tanto anche perché ad agosto nasce la mia bimba e per un po’ di mesi mi dedicherò solo a lei e alla mia compagna.




9) L'intervista è terminata! Fai un saluto ai fan e a chi ci segue!

Non posso dirvi che grazie so che niente nella vita è dovuto e che tutto ha un prezzo cerco di meritarmi giorno per giorno l’affetto che mi date.




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