Oggi abbiamo avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata con Gast e Chicoria, personaggi culto della scena rap romana e non solo…ecco cosa ne è uscito
1) Prima domanda per rompere il ghiaccio: come vi siete avvicinati al mondo del rap?
Il tutto è iniziato molti e molti anni fa, quando da ragazzini ci vedevamo per andare sullo skate e stare tra amici, iniziando ad ascoltare le prime canzoni hiphop; ma la cosa che ci affascinava di più era lasciare il nostro tag su tutti i muri della città.
Siamo all’incirca nel 1993, quando Chicoria insieme ad altri ragazzi fonda il crew ZTK (zozzamo tutto kuanto), solo due dei componenti potevano considerarsi writers: One e Far che facevano già parte del crew 015 (nome che derivava dall’età dei singoli componenti, nessuno maggiore di 15 anni) e che avevano già scritto la metro. Quindi, durante l’occupazione del “Virgilio”, frequentato da Chicoria, gli ZTK organizzano una colletta con la scusa di un progetto importante da portare avanti, ma in realtà con quei soldi comprano gli spray e danno vita alla prima wolcare “ZTK95” ricevendo i complimenti del crew ETC, quest’ultimo formato da ragazzi più grandi che, al contrario, erano veri e propri writers ed è da quel momento che i due crew cominciano a girare insieme.
2) Quanto ha influito quindi il mondo dei graffiti?
Tanto, anche se, a quei tempi, gli ZtK non si definivano veri e propri writers, dato che non avevamo nozioni in materia ed il nostro era più un senso di appartenenza alla strada attraverso il tag.
In questo clima di feste, occupazioni e bombing notturno, a 17anni, ci racconta Chicoria, fa la conoscenza di Gast che era già un writers, aveva scritto tutta la metro A ed aveva riempito Roma con il suo tag.
Gast ci dice che a quel tempo era molto preso dai graffiti e che, anche se iniziava già a comporre qualche rima, apparteneva decisamente al mondo del writing, affermando di aver fatto da collante tra la zona di Montesacro, a cui appartenevano vari ragazzi come Noyz, e la ZTK; quest’ultima ha segnato un pezzo di storia dei graffiti romani che purtroppo non tornerà più.
3) Come siete passati dal mondo dei graffiti al mondo del rap (anche se le due cose vanno molto a braccetto)?
Nel 2003 c’erano già i Truceboys che fanno la conoscenza di Chicoria e, leggendo i suoi testi, l’invitano a registrare con loro. Da qui nasce lo street album “In the panchine” che riceve un riscontro a 360 gradi lasciando un segno nel rap romano.
I Truceboys subiscono così un’evoluzione in Truceklan, un clan di amici creativi e molto affiatati tra di loro. Il Truceklan è riuscito a spopolare proprio perché prima di essere un gruppo rap era, un gruppo di veri amici che avevano piacere a stare insieme, senza secondi fini, e questo è stato subito avvertito dalla gente che ci ascoltava. Non era quello che abbiamo fatto, ma è come l’abbiamo fatto! Vivere la vita e non guardarla dal di fuori, come si fa oggi, ci ha fatto essere quello che siamo stati e che siamo.
4) Come nasce Running Free (ZTK’s Blood Brothers)?
Chicoria: durante gli anni in carcere a Regina Cieli ricevetti l’album di Gast e la cosa mi rese felicissimo perché mi rivedevo molto in quei testi. Quindi, dopo due mesi dall’arrivo dell’album, è arrivato dentro anche Gast e da quel momento abbiamo fatto mille peripezie per cercare di farci mettere nella stessa cella. Da ciò è cambiato tutto, abbiamo cominciato a farci forza l’uno con l’altro ed abbiamo deciso che dovevamo fare un album insieme.
5) Quale è il messaggio di questo album?
La rivalsa sui giudizi prima di tutto. Questo pensiero l’abbiamo sviluppato durante quegli anni trascorsi sia dentro che ai domiciliari. Nel momento in cui tu esci dal carcere devi ricominciare a vivere ed urlare il messaggio forte che porti dentro di te. Un uomo può sbagliare, ma se ha dentro qualcosa di forte da esprimere poi arriva allo scopo, alla meta, è il riscatto che si ha prima con se stessi e poi col mondo.
6) Quali sono e come nascono le collaborazioni di questo concept album?
“Champions” con Nex Cassel e Il Dium,” Lords of war” con Noyz Narcos e poi “Cura mentale” con Clementino. Con quest’ultimo è stata una casualità; infatti un pomeriggio è venuto a registrare una strofa e poi da lì abbiamo creato il pezzo “Cura mentale”.
7) Quando è stato lanciato l’album e quando partirà un tour?
L’album è stato presentato il 17 maggio al Brancaleone di Roma con dj Ceffo e sempre con lui stiamo organizzando il tour che vedrà parecchie date per tutta l’Italia.
La cosa che ci ha molto colpito alla presentazione del 17 maggio è stata che tutto il pubblico conosceva e cantava i nostri testi. Dobbiamo dire che Running Free sta avendo un enorme successo, cosa che non ci aspettavamo. Questo è stato un album molto sofferto ed abbiamo avuto parecchi problemi per farlo uscire, a cominciare dalla nostra etichetta e finendo ad altri mille intoppi, tanto che il disco è uscito con 3 anni di ritardo.
Un lavoro sofferto, ma molto sentito e forse proprio per questo ripagatissimo.
8) Progetti che avete in cantiere?
Riedit del disco dove sono presenti feat con Zucchero, Aban ed altri che ancora non vogliamo svelare.
9) Intervista conclusa! Un saluto!
Un saluto a tutti! Alla prossima!
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