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giovedì 26 giugno 2014

EliaPhoks - Intervista



1) Ciao Elia! Ti ringraziamo per averci rilasciato quest'intervista. Come nostra consuetudine iniziamo chiedendoti come ti sei appassionato al rap e alla cultura hip hop e come hai iniziato a rappare e mosso i primi passi nella scena.

Ciao HipHopMN! Ringrazio voi per avermi fatto uscire dal guscio della Sicilia, per noi non è affatto semplice.
La mia passione per il rap in realtà è successiva a quella per i graffiti. 10 anni di writing dai 12 ai 22 anni non sono facili da rimuoversi! In pratica è avvenuto tutto in maniera abbastanza naturale. Nel mio quartiere c’era un po’ di confusione riguardo questa musica. Ci piaceva un sacco il rap ma ad alcuni piacevano anche le tamarrate. I miei amici scendevano con i cartoni delle confezioni dei frigoriferi rubati accanto i negozi di elettrodomestici e ci facevano sopra i primi passi di breakdance. Era tutto abbastanza semplice, non l’avevamo visto fare da nessuna parte se non sporadicamente in qualche film, eravamo abbastanza reali. Adesso questi miei amici sono i DeKlan di Roma e i Savage crew di Palermo. E’ stata fatta tanta strada da allora, ma quando sono arrivato ad essere più approfondito e consapevole nei miei ascolti intorno ai 17 anni ho cominciato a rappare. E figuriamoci se era facile registrare, era più un sogno che altro. Da quel punto ho conosciuto Othello fresco di produzioni come La Cura del Microfono di Stokka e Buddy e cominciai a lavorare con lui. Da lì, milioni di evoluzioni. Potrei non smettere mai più di parlare!


2) Parliamo del tuo disco in uscita "Buonanotte Phizzy Boy": come l'hai concepito? Come mai la scelta di affidare tutte le strumentali a St Luca Spenish? Cosa vuoi trasmettere con questo disco? Cosa è cambiato rispetto al tuo precedente lavoro "Angry Youth"?

Con Spenish ci lavoro da anni, abbiamo avuto sempre lo stesso feeling in tutti questi anni e praticamente gli stessi gusti. E’ uno di quelli che  se gli piaci, in studio ti fa sentire Biggie, ti pompa in una maniera mostruosa e ti motiva. Lavorare con lui è il massimo.
E’ così eclettico che puoi affidargli una discografia intera senza che l’ascoltatore si accorga che i pezzi sono stati prodotti dallo stesso beatmaker. Questo disco rispetto Angry Youth è un disco vero e proprio. Angry Youth ha fatto trasparire la mia personalità ma era un mixtape marcio, tutto registrato al primo take, tutto fatto con un entusiasmo ribelle. Buonanotte Phizzy Boy è molto più maturo,
gli argomenti dei pezzi sono stati pensati e appuntati, i pezzi sono stati scritti in base a quello che “mancava” da dire riguardo le mie cose. Si è lavorato in “freestyle” giusto in qualche strofa, il resto è stato concepito lentamente e per me è stata una sfida vera e propria…e poi canticchio anche! E poi, insomma, da Angry Youth sono passati praticamente 4 anni, nel frattempo ho fatto un delirio di cose.


3) L'anno scorso ti sei fatto notare molto grazie alla tua partecipazione sul tape Tristemente Noto 3 di Nex Cassel. Come ci sei entrato in contatto? Come ti sei sentito a collaborare con un big di tale calibro?

Premetto che Nex per me è un idolo assoluto. Potrei parlarvi della mia ammirazione verso i suoi mixtape e il suo modo vero di fare rap per ore. L’ho conosciuto per caso tramite il mio amico Bras che gli ha dato qualche gancio per passare un mese di vacanza a Palermo. Praticamente me lo sono ritrovato a lavorare al suo album nuovo nello studio che avevamo con Spenish e Daweed.
A parte il fanatismo malcelato, ci siamo semplicemente ritrovati ad ascoltare l’uno i pezzi dell’altro e durante una 24 ore di rap e produzioni ai limiti dell’umano con i ragazzi di Street Food è nato “Sulla Costa” che è finito prima su Pancia Piena EP (che si scarica gratis da www.streetfoodlabel.it) e poi su Tristemente Noto 3. Inutile dirvi che trovarmi su Tristemente Noto 3 mi ha fatto strano per mesi. Devo tantissimo a Nex. Molta gente fuori dalla Sicilia mi ha conosciuto grazie a lui.


4) In "Gotham City" è presente una barra che recita "Palermo sembra Gotham City senza Arkham"; cosa intendi dire?

Intendo dire che i pazzi sono liberi per strada. Questa città non ha più regole e più cresco più credo che non ne abbia mai avute. Pezzi come “Favole” sono nati da questa osservazione. Ad esempio, per dirtene una, ci sono leggi che inibiscono la movida notturna ma valgono solo per alcuni quartieri, ovviamente non ufficialmente. Diciamo che i corpi istituzionali hanno paura di alcuni posti della città. E’ qualcosa di totalmente sregolato e imprevedibile. Ovviamente non voglio dire che è la città peggiore d’Italia, ma sicuramente che i cattivi sembrano usciti dai fumetti. Certe leggende metropolitane su latitanti travestiti da cardinali o edifici storici chiusi occupati da servizi segreti sono il pane quotidiano. Probabilmente se fossi costretto a fare rap in un’altra città, non saprei più cosa scrivere. Palermo e il mio rapporto con la città sono la mia prima fonte d’ispirazione.


5) Cosa ne pensi della scena rap della tua città? Come ti sei trovato a crescere artisticamente in una città come Palermo?

La scena rap della mia città è veramente strapiena di talenti, i ragazzi di Street Food ne sono la prova lampante, i ragazzi palermitani di Unlimited che praticamente suonano ogni giorno in tutta Italia e portano in giro le loro cose ne sono una prova tangibile. Sicuramente però la scena Palermitana non è tutta coesa come quella Romana o Milanese. Credo che questo sia il nostro punto debole.


6) Parlando in generale invece, qual è il tuo pensiero sulla scena rap italiana? Cosa c'è che secondo te funziona e cosa invece non va? Se potessi, cosa cambieresti della scena?

Il mio parere sulla scena rap italiana non è positivo. Sarebbe stato positivo fino a 5 annetti fa. Non sono uno che solitamente si fa le paranoie su cosa sia “commerciale” o “underground”, queste cose le odio con tutto me stesso, però credo che si stiano perdendo d’occhio gli esempi d’oltreoceano. Il rap Italiano è diventato qualcosa di ibrido nell’accezione più negativa del termine. E’ stato inquinato dai gusti campati in aria dei 14enni. Sembra che adesso si faccia tanta attenzione alla loro opinione.
Fortunatamente ci sono un sacco di realtà indipendenti che praticamente danno filo da torcere a quelle mainstream. Questo è quello che vorrei continuare a vedere nel futuro: soldi in cambio di roba fatta bene. In America è la normalità. Se Jigga arriva primo in classifica non è per un compromesso con i 14enni.


7) C'è un qualche artista con cui sogni di poter collaborare un giorno? Quali sono i rapper che consideri tuoi miti, se ci sono? Puoi farci qualche nome?

Mi piacciono e stimo moltissimi rapper italiani ma quelli preferiti sono pochi, ti faccio qualche nome: Marracash, Nex Cassel, Louis Dee. Sono quelli ai quali mi sento molto vicino nell’immaginario. L’ ultimo MadBuddy (che è comunque sempre stato un capo a prescindere) lo trovo più ruvido e incisivo di sempre rimanendo sempre di una profondità e intelligenza fuori dal comune. Mi piace anche un sacco Jack the Smoker. Per quanto riguarda gli americani ho avuto un miliardo di periodi di ascolto diversi ma i Clipse (e anche Pusha T da solista) rimangono la mia costante negli anni. Sono la mia massima aspirazione a livello di immaginario e sonorità, forse troppo avanti per essere compresi da tutti. Pharrell Williams dal giorno 0 e il ,secondo me, incompresissimo Juelz Santana, anche lui secondo me troppo evoluto. Se si parla di classici, il mio disco preferito è Chronic 2001 di Dr.Dre. Sarò banale, ma quel disco per me è impareggiabile!


8) Quali sono le tue aspettative per l'uscita di "Buonanotte Phizzy Boy"? Hai già in mente cosa farai dopo? Stai già lavorando a nuovi progetti? Eventualmente puoi anticiparci qualcosa?

Non ho aspettative. Nella vita ho un lavoro e non devo sperare di farmi notare dal tizio che mi fa un contratto per diventare un musicista di professione. La musica per me si DEVE fare, non cerco neanche più di spiegarmi il perché. Questo disco è una sfida con me stesso, sto cercando di dare il massimo con la promozione e con la cura nel dettaglio perché voglio vedere premiato il tempo che ho messo a concepire il disco, scriverlo, pensarlo e registrarlo. Mi interessa più il parere della gente che stimo musicalmente, della gente che ha bisogno della mia musica e mi segue da sempre, piuttosto che dell’ascoltatore occasionale che non ha metri di paragone con nulla.
Dopo il disco credo che riprenderò il filone Street Food con i ragazzi, probabilmente con un nuovo prodottino. Per quanto riguarda i nuovi lavori solisti, potete scommetterci che ci saranno!


9) L'intervista è terminata! Fai un saluto ai fan e a chi ci segue!

Un saluto dalla terra del male a tutti quelli che mi seguono e mi sostengono, un enorme grazie a HipHopMN e a chi lo segue. L’HipHop non è morto.


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