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lunedì 31 marzo 2014

Willie Peyote - Intervista





1) Ciao Willie, intanto grazie per l'opportunità che ci hai dato, iniziamo con una domanda per presentarti a chi ancora non ti conosce, chi è Willie Peyote? Quali sono i tuoi lavori che chiunque dovrebbe aver ascoltato? Come hai iniziato a fare musica, in particolare rap?

Bella! Iniziamo col dire che Willie Peyote è un cazzone come tanti che però, oltre al classico lavoro in un call center, fa anche il rap.
Di roba negli anni ne è uscita parecchia, dall’Sos Clique fino ai miei primi lavori solisti e al disco col collettivo BeneCosì, sul tubo e su soundcloud trovate un po' tutto.
Mi sono avvicinato al rap come ascoltatore prima di iniziare a suonare il basso e quindi nell’adolescenza mi sono allontanato momentaneamente dal genere per poi tornarci a bomba dopo l’incontro con Kavah e Shula con i quali abbiamo messo in piedi il mio primo gruppo aka Sos Clique.




2) Hai ultimamente firmato per una label importante, racconta! Quali sono stati i sentimenti e le sensazioni nel momento della firma? Cosa ti aspetti da questa nuova avventura? Come si sono accorti di te e delle tue potenzialità?

Beh, non c’è molto da dire. Al momento della firma ho provato le sensazioni che tutti potete immaginare. Non so cosa aspettarmi, diciamo che resto alla finestra e che nel frattempo cerco di lavorare come ho fatto fin ora visto che pare funzionare, no? C’è da dire che l’etichetta in questione mi ha già dimostrato che ho fatto la scelta giusta, da qui in poi tocca aspettare.




3) Glik! Come ti è venuta l'idea per questo pezzo? Segui molto il calcio? La domanda poi sorge spontanea, per caso tifi Torino?

Assolutamente si, non si vede? Mi stai dando del gobbo? Ahahah
Sono un infognato di calcio e di Toro in particolare e il capitano nel suo modo di giocare mi rappresenta in pieno non solo come tifoso.




4) “Da zitto sembro Hypster ma se rappo suono hardcore”, quale delle due descrizioni secondo te ti rappresenta meglio?

Tutta insieme da l’idea di come mi sento e di come arrivo agli altri. Non credo di essere un hypster come molti torinesi ma spesso vengo frainteso, saranno i baffi. È innegabile invece che se apro bocca anche involontariamente suona hardcore. Il più delle volte non me ne accorgo nemmeno.




5) Per il tuo stile ed il tuo modo di rappare ti ispiri a qualcuno della scena italiana ed/o americana? Se si, a chi?

Mi ispiro a molti artisti, come è naturale e giusto che sia. Ascolto e rielaboro. Se dovessi restringere il campo per fare due nomi posso dirti che ovviamente la scoperta di Eminem ha cambiato la percezione del rap che avevo da gagno, ma il disco che più di tutti mi ha influenzato è sicuramente “Turbe giovanili”. Cerco di prendere il meglio da tutti quelli che ascolto, studio ancora molto.




6) “Friggi le polpette nella merda”, storica citazione, tutti sanno a chi la dedicava Gruff, tu a chi la dedichi? Come mai hai deciso di citare nel tuo disco una barra come questa? Non sei un fans di Justin Bieber, vero?

Non sono un fan di Justino né tantomeno delle sue fan, ma credo si sia colto.
Ho deciso di citare quella barra perché mi è rimasta stampata in testa dalla prima volta che l’ho sentita. La dedica è molto più generica rispetto a quella fatta a suo tempo da Gruff, se devo fare un dissing lo faccio come si deve, con nomi o riferimenti chiari.
Questo non significa che sia rivolta al classico nemico immaginario, l’ho scritta pensando a tutti coloro che si limitano a mangiare ciò che gli viene proposto dal palinsesto che tendenzialmente è merda, che si tratti dei “menù di benedetta” o di un disco primo in classifica.




7) Come la vedi la scena rap nostrana? Quali sono i suoi pregi e i suoi eventuali punti deboli? Se potessi, cosa vorresti migliorare di essa? In generale cosa ne pensi del rap in Italia?

A me il rap italiano è sempre piaciuto, non conosco così bene la scena nelle sue varie sfaccettature territoriali quindi non posso esprimermi.
Oltre ai miei amici/collaboratori storici della scena torinese posso dirti che negli ultimi tempi ho stretto contatti con tanti artisti sparsi per l’Italia e che c’è molto di meglio di quello che sembra in superficie.
Gente come Johnny Roy, Moder e Tesuan, Brain, Claver gold, Kenzie, Blodi b, tutta gente coi coglioni quadri e che meriterebbe palchi e situazioni diverse.
Credo sia giusto concentrarsi sugli aspetti positivi, per dire le cattiverie ho già un sacco di strofe.




8) Come sempre, non possiamo esimerci dal chiederti del tuo futuro! Quali sono i tuoi progetti? Cosa uscirà? Hai già in mente qualche disco, pezzo o feat? Puoi farci qualche anticipazione?

Innanzitutto il disco dei Funk Shui, gruppo del quale mi vanto di essere la voce narrante, è in stampa e sarà pronto a brevissimo e scommetto non passerà inosservato, vi garantisco che è roba che non si è ancora sentita nel nostro bel paese.
Per il resto ho in programma un extended edition di “non è il mio genere, il genere umano” con l’inserimento di alcuni inediti  che sarà fuori a stretto giro di posta con stampa fisica, distribuzione e tutti i cazzi come si deve.
E poi vedremo, “del doman non v’è certezza” (cit.).




9) Saluta la pagina ed i tuoi fans!

Grazie dell’attenzione concessami, ciao né!



Contatti:
- Youtube: https://www.youtube.com/user/WilliepeyoteOfficial
- Facebook: https://www.facebook.com/williepeyote
- Twitter: https://twitter.com/willie_peyote
- Soundcloud: soundcloud.com/willie-peyote









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