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domenica 23 dicembre 2012

Peeta - Intervista





1)Ciao Peeta,presentati a chi non ti conosce e spiegaci da quanto tempo,come e grazie a chi hai incominciato a praticare writing

Ciao, sono Peeta e vengo dalla provincia di Venezia. Dipingo dall’inizio degli anni ‘90. Di preciso dal ‘93 quando ho iniziato a fare le prime tag e i primi pezzi dopo essere stato ispirato dai grandi all of fame visti durante un viaggio a Barcellona. Inoltre, andavo spesso a trovare mio padre che vive a Trieste e ero colpito dai pezzi lungo la linea Venezia- Trieste, così ho iniziato a fotografarli, osservarli e poi a cercare di imitarli.



2)Hai iniziato a praticare writing in Italia ma le più grandi soddisfazioni te le sei tolte all’estero con la  FX crew e la RWK crew.
Come sei venuto a contatto con queste 2 crew di New York e quanta differenza c’è nel fare writing all’estero piuttosto che in Italia.

Ho conosciuto Veng nel 2006 mentre giravo gli Stati Uniti con Ecb per lo US Meeting of Styles tour. Abbiamo fatto amicizia durante il meeting di NY e dopo aver dipinto un muro a Staten Island assieme, ha chiesto sia a me che a Ecb di diventare parte dell RWK. Per quanto riguarda il dipingere all’estero non posso generalizzare troppo la situazione in quanto ogni luogo è sottoposto a proprie leggi e usanze, completamente diverse l’una dall’altra. Posso dire che dipingere a NY mi da sempre grandi soddisfazioni: c’è una bella atmosfera e noto un grande interesse e un ricambio di energie da parte delle persone. Bisogna tuttavia stare molto attenti ed evitare i muri illegali date le politiche molto restrittive a riguardo. Ad ogni modo, anche la scena italiana è sempre più sottoposta al controllo delle autorità e le conseguenze sono sempre più aspre.



3) Il tuo è uno stile particolare, un 3D puro come in pochi attualmente sanno fare, hai mai pensato di praticare anche l’aspetto “illegale” del writing, e cioè quello fatto solo di tag e bombing?

L’ho fatto in passato ma ho preferito dedicarmi al miglioramento della tecnica che ad una scelta di quantità, come può essere quella imposta dal bombing. Non espongo alcun giudizio in merito ed apprezzo entrambi gli aspetti del writing ma, avendo sempre chiaro che il mio obiettivo finale era quello di diventare un “artista”, ho dovuto scendere a compromessi e privilegiare l’aspetto qualitativo del writing, cercando di creare opere che non piacessero solo agli addetti ai lavori ma anche ad un pubblico meno specializzato e più eterogeneo.





4) Il Writing nasce come una delle 4 colonne portanti dell’ Hip Hop,però allo stesso tempo è la disciplina Hip Hop che si collega di più agli altri generi musicali, saremmo curiosi di conoscere i tuoi interessi musicali.

Variegati. Ascolto molto hip-hop ma anche musica elettronica e generi sperimentali.



 5)Stai partecipando a tante mostre d’arte anche all’estero dove il writing è considerato più arte che vandalismo,ci sarà mai la stessa concezione in Italia, oppure tolto qualche raro caso saremo costretti ancora a sentirci paragonare un pezzo di Peeta alla scritta “Ti amo cucciola” ?

Credo che stia avvenendo una certa evoluzione del pensiero a riguardo. Purtroppo, la tradizione artistica italiana e’ talmente ricca e radicata che poco spazio lascia alle innovazioni e, se in America, i graffiti sono diventati ormai parte caratterizzante della storia dell’arte nazionale, in Italia, e’ necessario uno svecchiamento delle ideologie su cosa abbia valore artistico e cosa no. E’ anche vero che non tutti i writer amano considerarsi artisti. 
Ad ogni modo, noto una sempre maggiore attenzione ad apprezzamento verso questo tipo di arte, non solo da parte dei privati ma anche delle istituzioni, in una commistione tra writing ed architettura pubblica a privata che punta a migliorare luoghi degradati o esteticamente svalutati della città.



6) Parlaci di eventuali progetti futuri e se hai in programma la partecipazione a qualche contest/mostra o evento.

Per il momento ho molti progetti in piedi i quali riguardano principalmente l’arte da studio e in particolare la scultura: nuove dimensioni, forme e materiali. Al momento sto esponendo a Venezia e potete trovare alcuni miei lavori anche a Singapore mentre per il 2013 la scaletta e’ ancora tutta da fare, di sicuro per ora ci sarà una mostra ad Amsterdam in autunno. Per quanto riguarda le jam invece, avrò forse per la prima volta, l’occasione di dipingere in Australia, in primavera.



Sito internet: http://www.peeta.net/walls.html







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