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martedì 15 luglio 2014

Lucci - Intervista (#2)




1) Ciao Lucci, ti diamo il bentornato su hiphopmn, dato che ti abbiamo già intervistato un anno fa. Iniziamo con una discussione generale sul tuo album “Brutto e stonato”, sei soddisfatto dei feedback ricevuti? Hai preso l’importante decisione di caricare buona parte del disco su youtube prima della sua uscita ufficiale, perchè? Ti sei voluto fidare incondizionatamente dei tuoi fan?

Ciao ragazzi. Grazie come al solito dello spazio.
Allora, si, sono decisamente soddisfatto dei feedback ricevuti. Sapevo di aver fatto un disco un po in controtendenza rispetto alle sonorità che vanno adesso, e se da una parte sapevo benissimo che nessuno lo avrebbe acclamato come il disco dell'anno dall'altra sapevo che una bella nicchia di gente avrebbe gradito. E' un disco rap.
Ma non come quello che gira adesso.. è proprio un cazzo di disco rap e ne sono proprio orgoglioso perché so che è un ottimo disco.
La scelta di caricarlo su youtube dipende anche dalla dimensione che mi sono scelto. Io non ho case discografiche, management e cazzi vari. Non vengo spinto dai colleghi perché non vado di moda… quindi devo far girare le mie cose il più possibile con tutti i mezzi a disposizione. Tanto pensare che le persone non scarichino il disco illegalmente è da sciocchi. A questo punto meglio che la mia musica sia facilmente accessibile a più gente possibile.




2) La composizione di questo tuo disco, il primo da solista, è durata tantissimo: quale parte ti ha portato via più tempo in assoluto e quale hai deciso di voler curare con più precisione rispetto alle altre? A quale traccia sei maggiormente legato?

Guarda, in realtà tutto il disco mi ha portato via tempo. Non c'è stata una traccia più faticosa di un'altra. Io e ford (questo disco è un lavoro di squadra) abbiamo lavorato al disco mentre costruivamo il ristorante e mentre lavoravamo. Questa è stata la grande difficoltà, il poco tempo da dedicargli.
Credo che novecento sia la mia canzone migliore a livello di scrittura e atmosfera.




3) La copertina dell’album racchiude l’essenza del tuo modo di fare rap, te stesso, senza nascondere imperfezioni e difetti. E’ stata immediata l’idea per una copertina così?

In realtà mi hanno preso un sacco per il culo per la copertina hahahahha.
Molti sostengono che abbia abusato di photoshop, in realtà è solo che la gente non è abituata a vedere foto mie realizzate in maniera professionale, con trucco, luci ecc ma sempre foto di me ubriaco che faccio espressioni stupide.
C'è pochissimo photoshop, anzi credo che l'unica modifica sia la cancellazione di una bolla che ho sul naso.
No, la copertina è stata concepita un po per caso dopo un po di prove di francesco paura (capo).
Però si, il concetto che volevo rendere è quello, tiè, questo sono io.




4) In “Non possiamo cambiare” scrivi una rima molto forte:“Ho scritto troppo di me, tanto che adesso mi conosce meglio chi mi ascolta di quanto io conosca me stesso”. Consideri questa frase un riassunto di tutto il tuo percorso musicale? Quanto di te c’è nei tuoi pezzi e nei tuoi album?

Abbastanza. Penso di essere sempre stato molti sincero nelle mie canzoni. Io mi rendo anche conto di non essere fortissimo tecnicamente, ma è come il calcio: tu puoi anche fare 1000 palleggi con una gamba sola mentre tieni in equilibrio una palla sulla testa, ma quella è roba buona per il circo. Alla fine devi fare gol e magari è meglio uno poco tecnico che però al momento giusto tira la bomba sotto al sette e segna.
Io voglio far arrivare concetti, immagini. Il mio modo di fare rap mira a quello. Cerco di metterci me stesso il più possibile senza andare troppo sul personale.




5) Nel disco vanti delle collaborazioni da paura (gente del calibro di Danno, E-Green, Squarta, Paura ecc). Fai un po il non “politically correct” e dicci con chi ti è piaciuto di più collaborare! Chi di questi secondo te ha dato il meglio nel tuo disco?

Ford 78. Invisibile, silenzioso, con una conoscenza della musica spaventosa. per me è lui il capo.




6) Ne “La collina” citi molti casi di italiani morti in diverse circostanze. In modo particolare ci ha colpito il tuo voler parlare di eutanasia (caso Englaro e caso Monicelli) e del problema, mai come oggi attuale, delle guardie che, per usare un eufemismo, “esagerano”.
Ci vuoi parlare del tuo pensiero a riguardo in modo esteso? Perchè si fatica ad ottenere l’eutanasia in Italia? Cosa pensi delle forze dell’ordine in generale? Perchè secondo te anche di fronte a casi pazzeschi (come ad esempio quello di Aldrovandi) i colpevoli di omicidio se la cavano con una pacca sulle spalle e dopo poco tempo possono addirittura reindossare la divisa?

Sono due problemi molto seri e riguardano entrambi diritti civili. Non ho mai nascosto il mio odio verso le religioni e credo che la falsa morale cattolica che permea il nostro paese sia sicuramente una delle cause della nostra arretratezza su queste tematiche. Comunque sono tematiche troppo importanti per essere approfondite qui, e da me.




7) Noi, oltre che occuparci di questo blog per diletto, siamo prima di tutto appassionati, che vanno ai live e comprano dischi. Ci siamo accorti ultimamente che sta diventando sempre più difficile restare aggiornati sulle date dei live dei vari artisti. Quindi per aiutare quelli che come noi non hanno molto tempo per stare sulle pagine facebook o sui siti per informarsi a riguardo, ti va di fare una lista dei tuoi prossimi appuntamenti live e degli instore? Magari anche linkando l’evento facebook (o altro) e precisando se sarai accompagnato da altri artisti!

18 luglio a roma chiudo il giretto di presentazione del disco e mi raccomando, venite in massa. ho bisogno del calore della mia città.
Instore non ne faccio, mi fanno schifo, io faccio musica, voglio suonare. Stare due ore seduto a farmi foto è imbarazzante e noioso, io voglio stare sul palco a fare rap.




8) Te lo abbiamo già chiesto un anno fa e immagino che te lo chiedano in tanti, ma in un anno molte cose cambiano. I Brokenspeakers si riuniranno mai per un nuovo disco? C’è qualche remota possibilità? Oppure è meglio se smettiamo di sognare?

Per il momento facciamo solo cene. Tante. Per i dischi chissà…




9) Sempre riguardo i Brokenspeakers, ti facciamo una domanda scomoda su Coez. Tu cosa ne pensi della sua evoluzione nei suoi dischi? La vedi una cosa positiva oppure preferivi quando faceva rap più nel senso stretto? Cosa vi siete detti a tal proposito? Non era meglio battere il ferro sul rap, ora che sta andando forte?

Essendo uno dei miei migliori amici ho vissuto tutto il periodo di cambiamento da vicino. E so quanto spontaneo e sincero sia questo cambiamento. Coez affronta la musica con un rispetto che la gente neanche immagina. e ama il rap, tanto.
Ho letto un sacco di stronzate su di lui, dal venduto al commerciale. Ci sta gente nel rap che fa le peggio marchette e predica coerenza. Coez nel momento in cui il rap è diventato il genere più popolare ha cambiato genere. Con tutta la difficoltà di ricominciare da capo e di inserirsi in punta di piedi in un ambiente fatto di musicisti e cantanti che non vedono di buon'occhio i rapper. Alla fine poi riesce sempre a fare quello che vuole e vedrete che spunteranno come funghi quelli che proveranno ad imitarlo.
E comunque rappa ancora ed è sempre uno dei più forti in italia, il suo curriculum parla chiaro.




10) Ora che vi siete finalmente rivelati facendo un live tutti assieme di recente (25 aprile), possiamo chiedere a te qualche info in più sulla Carati Crew? Che progetti avete? Rilascerete altri inediti? Farete uscire un album di gruppo?
Siccome già sappiamo che risponderai con un “No comment” (ma noi ci proviamo lo stesso) e non vogliamo sprecare una domanda, ti chiediamo un altra cosa: sul palco quel giorno c'era un ragazzo barbuto che ti somigliava. Hai un gemello "scarso"?

no comment.




11) Parlaci della tua passione per la cucina: ti è sempre appartenuta o è nata di recente? Come è nata? Cosa ha significato per te il poter aprire un ristorante in cui dare sfogo alla tua creatività culinaria?

Da verde pistacchio (il mio ristorante) io NON CUCINO. io sto in sala e al bancone, accolgo i clienti, e li faccio sentire come a casa. La mia passione per la cucina è domestica, adatta a due o tre persone. Non ci si può improvvisare professionisti.
Amare la cucina e saper cucinare bene a casa non fa di te un cuoco. Cuoco è saper fare gli ordini giusti in modo da avere materie prime a sufficienza e non precarie, saper considerare il food cost di un piatto, saper gestire una cucina e tutte le macchine che ci sono dentro, saper preparare trenta piatti e farli uscire identici… per questo in cucina ci sono i miei soci Camilla e Ford.
Io faccio quello che mi riesce meglio cioè comunicare con le persone.




12) Sei molto attivo su Facebook, comunicando anche con i tuoi fan in toni più ilari e scherzosi, ti piace questo modo semplice, immediato e friendly di comunicazione?

La gente non capisce bene che su facebook io sono Raffaele Lucci, non lucci Brokenspeakers. Scrivo come parlo nella vita e scrivo quello che penso, lo uso esattamente come tutti. Non saprei farlo in un altro modo. E si, mi diverto.




13) Grazie di nuovo per la disponibilità, ti auguriamo che il tuo lavoro possa avere il successo che merita. Saluta i fans e la pagina!

Grazie a voi! Un saluto a chi mi segue. Grazie.




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