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venerdì 21 giugno 2013

Bassi Maestro - Guarda In Cielo (Recensione)







“I can’t believe I still receive so much affection from your side, if you could give me one more chance I’d love to turn the tide.”
Piccola presa in prestito delle parole di Sylver per l’intro del pezzo con Nitro su un extrabeat del giovane membro Machete, uscito in anteprima per il nuovo lavoro di Bassi Maestro “Guarda In Cielo”. Un nuovo sito, un nuovo album ma sempre le solite intramontabili certezze di buona musica. Guarda in cielo è uscito in free dowload e in copia fisica limitata sul nuovo www.bassimaestro.com lo scorso 10 giugno e Bassi è sempre lo stesso sotto mille cieli. Dal ’92 ad oggi mister Cock Dini ha intessuto intrecci di parole esprimendo concetti inequivocabili, diventando il preferito di tanti, forse di troppi, l’esempio di molti e il mentore di pochi fortunati. Non è semplice recensire un album che, tra le altre cose, ha come valore aggiunto la semplice provenienza da una penna esperta e illustre, in qualche modo eterna; in fin dei conti Bassi Maestro non avrebbe potuto chiamarsi diversamente.  Le affinità eterne che ritroviamo in questo lavoro freschissimo sono classiche quanto il rapporto Bassi Maestro-Roc beats e le collaborazioni con Nitro, Jack The Smoker, Gemitaiz, Mondo Marcio.
A livello contenutistico ognuno può scegliere la propria perla dal mucchio, ma il messaggio di base è che il rinnovamento e l’evoluzione continui sono essenziali quanto spontanei e necessari musicalmente, ma inserendoli nel proprio io, senza snaturalizzarsi mai. I 16 pezzi di "Guarda in Cielo" compongono il  dodicesimo album di Bassi, tornato negli stereo dopo "Tutti a Casa" e "Stanno Tutti Bene", masterpieces rispettivamente del 2011 e del 2012, ma a distanza di un paio di mesi l’uno dall’altro. Le produzioni di questo regalo del 10 giugno 2013 variano da Marco Polo a Dj Shocca ad Emis Killa. Questo, come tutti gli altri dischi di Bassi, è la dimostrazione che può esistere un’individualità così forte e spiccata da diventare uno status, come se, pur attraversando periodi diversi e ricevendo influenze e impulsi di ogni tipo, sentendo l’esigenza di adattare se stessi al mondo fuori e ai tempi che ha, si riservi una parte di se stessi sempre fedeli allo step precedente, quello degli inizi che in qualche modo non passa mai. Quello che chiamiamo un classico, quello che Davide Bassi è per questa musica.

9/10


Tosca Nuvola





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