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domenica 28 ottobre 2012

Sha One - Intervista



Questa settimana siamo riusciti ad intervistare Sha One de La famiglia, gruppo storico di Napoli.
La famiglia nasce nel 1993 ed è formata, oltre che da Sha One, da Polo e da Dj Simi. Un accento va messo anche sulle doti da writers di Sha One (e di Polo) considerati tra i migliori in italia. Artisti a tutto tondo, insomma. Ringraziamo prima di tutto Sha One per la disponibilità!






1) Si può dire che siete i pionieri del genere a Napoli e dintorni, cosa si prova ad essere consapevoli del fatto che siete stati fonte d’ispirazione per tantissimi mcs, b-boys e writers???

 La storia ha determinato ciò che il tempo ha sancito...                                  
Siamo il risultato di una passione che è nata nel periodo fondante per la cultura HIP HOP newyorkese, da lì siamo cresciuti mantenendo intatto lo stesso spirito degli esordi. 
Fa piacere sapere di essere visti come un punto di riferimento per le nuove generazioni, ma più che una fonte di ispirazione che nasce dall'elaborazione di un linguaggio tecnico, preferirei essere considerato un esempio di condotta coerente.



2) Quando e soprattutto come hai fatto a conoscere ed avvicinarvi alla cultura hip hop? (considerando che allora per ascoltare un artista di un determinato genere musicale avevi bisogno di comprare il disco o la musicassetta e che internet non aiutava per niente)

Nei primi anni ottanta, una famosa rete televisiva privata partenopea, nel recepire il segnale video di M.T.V. americana che era indirizzato alla base N.A.T.O. di Napoli, lo craccava e successivamente lo trasmetteva nella fascia notturna del suo palinsesto.In una delle mie tante notti insonni, vidi per la prima volta alcuni video che mostravano, rappresentavano e raccontavano una nuova storia.
Tra questi ricordo il video “Buffalo gals” di Malcolm McLaren, dove la cultura HIP HOP veniva espressa in tutte le sue forme e ne rimasi folgorato.
      

                                                                                                                              
3) Quando hai iniziato, hai mai pensato a come la scena si sarebbe evoluta in futuro? Se si spiegaci cosa ti saresti aspettato.

No, non ho mai pensato a come si sarebbe evoluta la scena in futuro, ho vissuto costruendo nel presente ciò che probabilmente si è accumulato negli anni.



4) Per restare in tema ora potresti fare un piccolo commento per quanto riguarda la scena odierna, se ti aggrada o se ti lascia un pochettino perplesso?

La scena HIP HOP odierna è fortunatamente in salute!Mi riferisco esclusivamente a quella Partenopea, che continua ad esprimere,con la già nota realtà veterana, le tantissime nuove leve che hanno fatto e ancor più faranno dell’HIP HOP nostrano, un punto di riferimento, in Italia ed oltre.



5)Per quanto riguarda gli mcs più promettenti, sapresti citarci qualche nome che hai particolarmente a cuore e che ti ha stupito?

E’ chiaro che ci sono M.C. che preferisco ad altri, ma mi piacerebbe sottolineare, che ogni M.C. , al di là delle sue caratteristiche tecnico-linguistiche, rimane un’entità sonora irripetibile. Pure il rapper più acerbo, se fa fede al suo suono e coltiva la tecnica, può raggiungere risultati inaspettati.
Essere un bravo M.C. è frutto di studio, di atteggiamento e di consapevolezza.



6) Il fatto che ti esprimi in napoletano nei tuoi pezzi, rende complicata la comprensione a chi non è napoletano (persino io, che sono di Napoli, continuo ad avere dei problemi di comprensione con le tue rime), non pensi che questa cosa ti abbia in un certo senso lievemente penalizzato per quanto riguarda la diffusione al pubblico della penisola?

Il RAP, rappresenta l’espressione più vera, viene dal profondo, da un’elaborazione interiore esternata dall'immediatezza del linguaggio. Da napoletano non posso che fare RAP in Napoletano e tranne sporadiche esperienze di progetti di diversa provenienza,non ho particolare interesse verso l’ italiano, tanto meno mi sono mai posto il problema di arrivare al pubblico della penisola con uno stile più comprensibile. Lo stile va arricchito e non svilito…



7) “Pacco” è stato l’ultimo album che ci hai regalato con La Famiglia; non solo i fans ma anche artisti a voi vicini, per citarne uno Cenzou, vi hanno chiesto di ritornare a lavorare su un nuovo album, avete intenzione di pensarci seriamente o dobbiamo rassegnarci?

Ci stiamo già pensando, avverrà presto!



8) Nei tuoi lavori è fortemente marcata l’appartenenza e l’amore che hai per la tua terra, per le tue radici e quindi contengono una forte impronta culturale, il fatto che al giorno d’oggi i “rapper” (soprattutto mainstream) parlino solo di droga, soldi e donne, non pensi possa dare una cattiva impressione a chi, venendo da fuori, non sappia realmente di cosa riguarda la cultura hip hop?

Parlare di una realtà distante dalla nostra è meramente inutile, come è vero che ognuno sceglie di raccontare ciò che lo motiva. Si può essere motivati dai soldi, dalla droga, dalle donne, o viceversa citare la propria cultura e le proprie radici. La questione sta nella diffusione del messaggio, che rimarrà indelebile in positivo o in negativo. Il messaggio è soggettivo, il risultato derivante è oggettivo…



9) Cosa ne pensi di tutti questi emergenti che, assoldati da label, di vero hip hop nei testi ne lasciano trasparire davvero ben poco, sfociando molte volte quasi nel ridicolo e che danno importanza solo alle views su youtube?

I giovani non ascoltano i vecchi per mancanza di esperienza, i vecchi contestano i giovani dando indicazioni su cosa sia più giusto per loro.Questo meccanismo relazionale e generazionale, lo si evince pure nell’HIP HOP con OLD e NEW SCHOOL, ma tra il vecchio e il nuovo che questa cultura esprime, c’è la scuola che tiene unito il movimento. Scuola fatta di studio, di tecnica, di conoscenza, di esperienza.
Questa indica la strada da seguire e noi tutti dovremmo tenere ben presente questo insegnamento.Colui che dà, con un’idea creativa un esempio positivo, semina un valore che diviene aggiuntivo nel fruitore, viceversa, così non avviene quando l’intenzione è mossa da una mancanza di rispetto fine a se stessa. E’ di principio l’esempio che diamo di noi stessi nel rispetto di tutti:
“ FACCIO ‘O RRAP CU’ CHI M’ SCHIFA,
ISS’ M’ SENT’ E CE CAGNO ‘A CIFRA”…



10) Puoi salutare i fan della pagina “L’ Hip-Hop è morto? NO.”?

Saluto e ringrazio te, Federico, e tutti i B.BOY e le FLYGIRL.
Pace, unità, amore, divertimento e soprattutto: “ RISPETTO!”









4 commenti:

  1. assolutamente impeccabile come sempre...grande Sha One!!!!!! s0cRaTe bless

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  2. Vorrei davvero sapere cosa abbia spinto Sha One a decidere di collaborare con una persona oggettivamente scarsa (perché non si tratta di opinioni, quando una cosa è oggettiva è oggettiva), e priva di qualsiasi mentalità, che non supporta minimamente la scena italiana o campana, ad eccezione di chi gli vende i feat. Non faccio nomi per una questione di privacy, ma penso che ci siamo capiti.
    Penso che questa faccenda dei feat. nel rap italiano si stia trasformando sempre più in una sorta di 'prostituzione musicale'. La gente compra i feat. da artisti più noti per essere notato a sua volta, per poter dire 'ho fatto il feat. con...', e a me tutto questo sembra abbastanza squallido. Chi fa musica dovrebbe puntare a comunicare qualcosa a modo suo, dovrebbe dare il meglio e cercare di migliorarsi, non scegliere la strada più semplice pagando qualcun'altro per un po di notorietà che sa che da solo non avrà mai e poi mai. Insomma, si dovrebbe fare musica per motivi ben più nobili del desiderio spasmodico di voler diventare 'famosi' a tutti i costi.
    Mi stupisce pensare che una persona che rappresenta una pietra miliare della cultura hip-hop in italia, appoggi gente che ragiona in questo modo.

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  3. @Luca: noi fans viviamo la musica in quanto tale, emozioni note e parole. Gli artisti oltre che fare ciò, ci devono campare. Per quanto riguarda l'artista che ha pagato, non posso dirti nulla, ma per quanto riguarda chi i soldi li ha presi, mettiti nei suoi panni. Cerca di comprendere che non è facile rifiutare certe offerte! Ciò non toglie il valore dell'artista!

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  4. So bene che chi con la musica ci campa non può fare lo stesso ragionamento che fa una persona che come me, la musica la apprezza e la ama da fruitore. La mia era una semplice osservazione ovviamente. Massimo rispetto per Sha One e tutto quello che rappresenta, però ancora una volta è triste pensare che i soldi possono comprare tutto, e tutti.

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