1)Ciao
Peeta,presentati a chi non ti conosce e spiegaci da quanto tempo,come e grazie
a chi hai incominciato a praticare writing
Ciao,
sono Peeta e vengo dalla provincia di Venezia. Dipingo dall’inizio degli anni
‘90. Di preciso dal ‘93 quando ho iniziato a fare le prime tag e i primi pezzi
dopo essere stato ispirato dai grandi all of fame visti durante un viaggio a
Barcellona. Inoltre, andavo spesso a trovare mio padre che vive a Trieste e ero
colpito dai pezzi lungo la linea Venezia- Trieste, così ho iniziato a
fotografarli, osservarli e poi a cercare di imitarli.
2)Hai iniziato a praticare writing in Italia ma le più grandi soddisfazioni te le sei tolte all’estero con la FX crew e la RWK crew.
2)Hai iniziato a praticare writing in Italia ma le più grandi soddisfazioni te le sei tolte all’estero con la FX crew e la RWK crew.
Come sei venuto a contatto con queste 2 crew di New York
e quanta differenza c’è nel fare writing all’estero piuttosto che in Italia.
Ho
conosciuto Veng nel 2006 mentre giravo gli Stati Uniti con Ecb per lo US
Meeting of Styles tour. Abbiamo fatto amicizia durante il meeting di NY e dopo
aver dipinto un muro a Staten Island assieme, ha chiesto sia a me che a Ecb di
diventare parte dell RWK. Per quanto riguarda il dipingere all’estero non posso
generalizzare troppo la situazione in quanto ogni luogo è sottoposto a proprie
leggi e usanze, completamente diverse l’una dall’altra. Posso dire che
dipingere a NY mi da sempre grandi soddisfazioni: c’è una bella atmosfera e
noto un grande interesse e un ricambio di energie da parte delle persone.
Bisogna tuttavia stare molto attenti ed evitare i muri illegali date le
politiche molto restrittive a riguardo. Ad ogni modo, anche la scena italiana è sempre più sottoposta al controllo delle autorità e le conseguenze sono
sempre più aspre.
3)
Il tuo è uno stile particolare, un 3D puro come in pochi attualmente sanno
fare, hai mai pensato di praticare anche l’aspetto “illegale” del writing, e cioè quello fatto solo di tag e bombing?
L’ho
fatto in passato ma ho preferito dedicarmi al miglioramento della tecnica che
ad una scelta di quantità, come può essere quella imposta dal bombing. Non
espongo alcun giudizio in merito ed apprezzo entrambi gli aspetti del writing
ma, avendo sempre chiaro che il mio obiettivo finale era quello di diventare un
“artista”, ho dovuto scendere a compromessi e privilegiare l’aspetto
qualitativo del writing, cercando di creare opere che non piacessero solo agli
addetti ai lavori ma anche ad un pubblico meno specializzato e più eterogeneo.
4)
Il Writing nasce come una delle 4 colonne portanti dell’ Hip Hop,però allo
stesso tempo è la disciplina Hip Hop che si collega di più agli altri generi
musicali, saremmo curiosi di conoscere i tuoi interessi musicali.
Variegati.
Ascolto molto hip-hop ma anche musica elettronica e generi sperimentali.
5)Stai partecipando a tante mostre d’arte anche all’estero dove il writing è considerato più arte che vandalismo,ci sarà mai la stessa concezione in Italia, oppure tolto qualche raro caso saremo costretti ancora a sentirci paragonare un pezzo di Peeta alla scritta “Ti amo cucciola” ?
5)Stai partecipando a tante mostre d’arte anche all’estero dove il writing è considerato più arte che vandalismo,ci sarà mai la stessa concezione in Italia, oppure tolto qualche raro caso saremo costretti ancora a sentirci paragonare un pezzo di Peeta alla scritta “Ti amo cucciola” ?
Credo
che stia avvenendo una certa evoluzione del pensiero a riguardo. Purtroppo, la
tradizione artistica italiana e’ talmente ricca e radicata che poco spazio
lascia alle innovazioni e, se in America, i graffiti sono diventati ormai parte
caratterizzante della storia dell’arte nazionale, in Italia, e’ necessario uno
svecchiamento delle ideologie su cosa abbia valore artistico e cosa no. E’ anche
vero che non tutti i writer amano considerarsi artisti.
Ad ogni modo, noto una
sempre maggiore attenzione ad apprezzamento verso questo tipo di arte, non solo
da parte dei privati ma anche delle istituzioni, in una commistione tra writing
ed architettura pubblica a privata che punta a migliorare luoghi degradati o
esteticamente svalutati della città.
6)
Parlaci di eventuali progetti futuri e se hai in programma la partecipazione a
qualche contest/mostra o evento.
Per
il momento ho molti progetti in piedi i quali riguardano principalmente l’arte
da studio e in particolare la scultura: nuove dimensioni, forme e materiali. Al
momento sto esponendo a Venezia e potete trovare alcuni miei lavori anche a
Singapore mentre per il 2013 la scaletta e’ ancora tutta da fare, di sicuro per
ora ci sarà una mostra ad Amsterdam in autunno. Per quanto riguarda le jam
invece, avrò forse per la prima volta, l’occasione di dipingere in Australia,
in primavera.
Sito internet: http://www.peeta.net/walls.html
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