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domenica 26 gennaio 2014

The Left - Gas Mask (Recensione)




Nella scena di Detroit due nomi spiccano sempre ed entrambi sono sulla bocca di tutti gli ascoltatori di black music.Il primo è Eminem, rapper ormai conosciuto in tutto il mondo e affermato nella scena mainstream; il secondo è invece J Dilla, producer che ha innovato lo stile della produzione e ha reso motown famosa per la sua scena underground.
Ma Detroit non è solo questo, Detroit è anche Apollo Brown, Journalist 103 e Dj Soko, la cui unione forma il collettivo “The Left”, uscito con l’album Gas Mask nell’ottobre 2010.
Se masticate l hip-hop Americano il nome Apollo Brown dovrebbe tornarvi familiare, data la sua lunga carriera come produttore. Apollo Brown non è un semplice produttore però, e Gas Mask ne è la perfetta dimostrazione: consacra infatti il suo stile di produzione a “spezzoni”, amato da molti ma odiato da altrettanti.
Vi chiederete cosa ha di speciale il produttore di motown, e ve lo svelo immediatamente: Apollo lotta per la sua città, una città industriale che sta morendo piano piano, senza che nessuno alzi un dito; basti pensare che vive in uno stabile senza intonaco nonostante il capitale accumulato negli anni e produce con un computer che ricorda un Olivetti degli anni 80. Gas Mask quindi racchiude tutti questi sentimenti,che si fanno notare in diverse tracce, quali “Real Detroit” e “The Funeral”; i sentimenti “patriottici”vengono condivisi dai concittadini Journalist, impegnato al microfono e Dj soko, magico sui giradischi.
Le collaborazioni sono importanti, partecipano al progetto Kool G Rap, Hassan Mackey, Guilty Simpson, Mu, Finale, Marvwon, Paradime e Frank West, per un totale di 17 tracce..
L’ultimo aspetto da analizzare è la copertina, che raffigura una marcia di uomini dotati di maschere a gas;i colori che ne fanno da padrone sono il grigio ed il nero, i colori che descrivono pienamente la Detroit degli ultimi anni.

Se amate il suono grezzo,i beat campionati dal soul e dal funk,le batterie grezze e i suoni sporchi dovete ascoltarlo assolutamente, è un piccolo capolavoro a suo modo. L’album inoltre,nonostante le 17 tracce, scorre molto grazie alle produzioni e alle liriche mai banali.

Voto: 8,5/10

Nicolò Gumina



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