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giovedì 4 luglio 2013

En?gma - Rebus (Recensione)




En?gma si è presentato ufficialmente come artista solista ormai qualche anno fa, con un altro EP: era il caso di Coma, un buon prodotto ma non ancora abbastanza convincente ed esplosivo. Oggi, nel 2013, il membro del Machete crew si ripresenta con un nuovo prodotto, un altro EP: Rebus.

Un difetto che balza subito all'occhio e che, personalmente, ho trovato molto fastidioso è la difficoltà nel recuperare la copia fisica del disco.
Escludendo ovviamente l’acquisto da iTunes o altri software musicali online l’unico modo per ricevere il disco a casa era ed è ancora quello di acquistare, dal sito Machete, tutto il pacchetto comprendente Rebus con il già citato Coma, la nuova maglia di En?gma e gli adesivi del collettivo sardo; il tutto per 40€.
Sebbene il prezzo possa essere anche considerato "buono"  la strategia di marketing può mettere in difficoltà chi non può sostenere una tale spesa, sicuramente maggiore di quella di un semplice disco (soprattutto per un EP).

Fatta questa piccola premessa passiamo ad un analisi dettagliata del disco, traccia per traccia, base per base, rima per rima. Il disco si apre con “Arigatò” pezzo prodotto da Salmo con rime tendenzialmente "orientaleggianti" e molto apprezzabili con qualche colpo basso alle relazioni d’amore di questa generazione che sicuramente non è vista di buon occhio dall’artista (come del resto da molti mc attuali). Non c’è molto da ragionare sull’apertura: un buon esercizio di flow con qualche punchlines notevole ed una base veramente azzeccata.

Con “Gaia” En?gma probabilmente riprende molto da lontano parte dei temi trattati da El Raton in “The end of everything” [Bloody Vinil mixtape] analizzando sotto una luce negativa il modo in cui noi uomini trattiamo la nostra terra “Gaia”. È invocata una rivincita quasi sistematica della natura sull’uomo, intenzionato solo ad arricchirsi senza far del bene a chi e a cosa ha intorno. Da sottolineare anche come nelle ultime rime del pezzo En?gma prenda le difese sul modo di esprimere le idee da parte degli artisti rap, troppo spesso criticati per i loro ideali, idea abbastanza calzante ed adatta sebbene possa essere soggetta di discussioni di chi è al di fuori del mondo rap e si diverte a far notare come i rapper italiani di oggi vadano avanti soltanto cumulando luoghi comuni ed ideali discutibili.

La terza traccia: “Bianconiglio” è una banale analisi dei comportamenti umani: l’ignoranza, la pochezza dei contenuti, la voglia di apparire ed altri concetti un po’ troppo usurati. Pezzo che forse fa un pochino cadere la bontà del disco fin qui.

Più originali invece sono le idee alla base dei pezzi “Il Simposio” e “Time travel_03”: da classicista il primo di questi due non potevo non apprezzarlo: un elogio alla filosofia scientifica in cui vengono citati Galileo Galilei, Bacone, Cartesio e Giordano Bruno, ostacolati da quel sistema ecclesiastico che impose l’uccisione degli scienziati; il pezzo in sé per sé non ha gran che di memorabile ma diletta tranquillamente ed è ottima la produzione di Busdeez.  Il secondo dei pezzi citati è poco pretenzioso, partendo dall’immaginare un viaggio nel tempo En?gma ci “droppa” sulla strumentale situazioni reali o immaginarie, concezioni e pareri su più tempi della nostra storia senza sfociare nella banalità ma senza nemmeno rivoluzionare il rap.

Si torna a parlare di amore in “Bugie bianche” traccia molto introspettiva che ci permette una debolezza dell'artista all’interno di un rapporto interpersonale, molto suggestivo e poetico il modo in cui vengono descritti pregi fisici della donna a cui è dedicato il tutto.

La chiusura del disco è costituita da un singolo uscito tempo prima del disco ovvero “Olimpiade”: ho apprezzato decisamente la canzone che ricorda come sia importante non smettere mai di correre e di essere all’erta per riuscire ad affrontare l’oppressione della vita, tema che mi ha ricordato “Cammina con me” traccia (anche in quel caso) conclusiva dell’ultimo album dei Brokenspeakers.

Parlando delle basi c’è poco da dire: Salmo si conferma molto convincente, Denny the cool molto cresciuto dai pezzi degli altri mixtapes, 3D sempre ottimo, degna di lode la produzione di Ergobeat (per altro vecchia conoscenza del blog: http://hiphopmn.blogspot.it/2013/05/ergobeat-intervista.html) così come quella di Bassi Maestro di cui non avrei disprezzato 2 rime comunque.

Conclusioni: En?gma ci presenta un prodotto non dissimile dal precedente e non dissimile dal modo in cui si è esibito col suo crew, ne risulta un album sicuramente piacevole e da ascoltare “a cuor leggero” con qualche picco lirico e basi piuttosto ispirate. Tuttavia…  Il difetto di “Rebus EP” sta proprio nei suoi pregi: la semplicità, il non essere qualcosa che rimarrà nel cuore, nelle testa e nelle orecchie di chi la ascolta; il problema è che le potenzialità l’mc originario di Olbia le ha sempre mostrate, l’attesa di un prodotto che lo affermi come l’ottimo liricista, che è, sta diventando estenuante e forse inizia far storcere qualche naso. Quanto ancora si dovrà aspettare? Pensando ad En?gma forse è il caso di citare una verso di Ensi in King’s supreme: “E se mi chiedi fra quanti anni farai/un salto avanti so che forse non lo farò mai”. Magari varrà la pena attendere… Ma sicuramente non fa piacere per il momento.

Voto: 7-
-Michele Garribba "King"







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