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sabato 17 gennaio 2015

Tormento - Intervista





1) Benvenuto su Hiphopmn Torme! Dato che è la tua prima intervista con noi, partiamo dalle domande più classiche: come ti sei avvicinato al rap e all’hip hop? Perché tra le altre discipline alla fine hai scelto di dedicarti proprio all’mcing?

 In realtà ho iniziato ballando dopo aver visto al cinema con Esa, “Breakin’”. Un film dedicato al b-boyin’, correva il lontano 1984.
Avevo 14 anni e passavo molte delle mie giornate  e serate a skateare, eravamo già abituati a vivere “il marciapiede” e innamorati di quella che sarebbe stata riconosciuta dal mondo, qualche anno più tardi, come “cultura di strada”.
La strada come un palcoscenico, luogo di ritrovo ma anche ispiratrice delle storie che racconti.
Nati da un padre batterista jazz, io e Esa, non potevamo che innamorarci di una musica che fosse basata sulla ritmica e possibilmente pazza sincopata al punto giusto.
Pochissimi anni dopo sono usciti i RUN DMC, i Public Enemy e i primi gruppi rap che hanno cambiato la musica per sempre. Ci è venuto quasi naturale riconoscerlo come un mezzo potentissimo e soprattutto abbordabile a tutti.
Campionando non avevi bisogno di suonare uno strumento e ti bastava un registratore a bobine e un mic per incidere un demo, il gioco era fatto…fregati per sempre!!




2) Ogni tanto inoltre produci anche qualche beat, un esempio tra i più recenti è “Cassa Integrazione”. E’ una passione minore o magari in futuro ti dedicherai tanto al rap quanto alle basi?

 Quando si è conclusa l’incredibile esperienza come Sottotono ho acquistato un MPC (campionatore) e rilevato parecchie delle macchine che avevamo in studio con Fish. E’ allora che ho iniziato a produrre un po’ di basi per buttare giù le mie idee.
“Il mondo dell’Illusione” con lo pseudonimo di Yoshi è interamente prodotto da me. Molto spesso invece produco solo idee melodiche da cui sono nati gran parte dei pezzi de “Il Mio Diario” e di questo nuovo album che sto preparando. Alcune chitarre, synth e beats delle mie canzoni le ho buttate giù io per realizzare i demo e sono poi state tenute dai vari producers nelle versioni definitive.
Ho un sacco di beats ma non li pubblico mai, un po’ perché non mi sento all'altezza e un po’ per il tempo che ci vuole per mixarli a dovere.
Spero di pubblicarne sempre di più, uno dei generi che più adoro si chiama Wonky ed è fatto proprio di strumentali Hip Hop di breve durata.




3) Sei nella scena da più di 20 anni ormai. In passato si son visti alti e bassi e proprio in questi ultimi si sentono frasi come “l’hip hop è morto”, ma comunque il rap è un genere che ha 40 anni… come pensi che potrà essere la situazione in futuro in Italia?

L’Italia è sempre stato un caso a parte rispetto al Nord Europa e il resto del mondo. Il nostro modo di vedere i rapporti, il divertimento, il sesso, impregnati di un falso perbenismo…mi sembra una nazione un po’ ripiegata su se stessa. Troppo convinta di essere la più furba e poco aperta verso le culture straniere. Basti vedere come è sempre stato ridicolizzato il rap e i rappers. Ultimamente ci piace solo ciò che è lusso, i veri problemi globali sembrano non interessarci.
Eppure le montagne che vengono giù per lo scarso interesse che abbiamo verso il territorio sembrano essere un problema che ci tocca da vicino. Segnali che preferiamo far finta di non cogliere. Come si parla di immigrati qui nel 2014 è un chiaro segnale di quanto l’Italia sia fuori dal mondo, figurati quanto può capirne di Hip Hop!
Il rap e l’Hip Hop rappresentano la società come una fotografia, nuda e cruda. Qui da noi la libertà di parola ti crea problemi nella vita reale, ogni cosa è filtrata da un modo in cui bisogna comportarsi se non vuoi problemi. Finché sarà così la musica avrà le mani legate.
Nelle canzoni rap di oggi imperversa l’autodistruzione ed è un problema/segnale mondiale.
Un grande scatto in avanti si avrà quando smetteremo di seguire i modelli imposti e ognuno sarà pronto a diventare un modello lui stesso, per sé e per gli altri




4) Sappiamo tutti che sono abbastanza ampi i tuoi gusti musicali… “per me l’hip hop, funk, soul” giusto per citarti. Chi segui maggiormente? Hai qualche nome da consigliare ai lettori? Pensi che i tuoi ascolti influenzino molto i tuoi lavori?

Yes, i miei ascolti influenzano la disposizione delle mie cellule…cambio modo di pensare, agire, mangiare secondo quello che ascolto. Ora sono due giorni che ho in repeat “Black Messiah”, il nuovo album di D’Angelo. In passato ero molto sospettoso verso gli altri generi, ho sempre amato solo la Black Music. In tutte le sue forme, dal Blues al Rock, dal Funk all’Hip Hop. Da Jimi Hendrix a Musiq Soulchild, da Mc Ehit, Dj Quik, Dogg Pound fino a Marvin Gaye, Curtis Mayfield. Tra i migliori Mc’s oggi per me ci sono Joey Badass, UnderAchiviers, Blu & Exhile e tra i migliori Soul Singer Adrian Marcel, Paolo Nutini, Bilal, Jamie Lidell senza dimenticare i mostri come Saadiq, D’Angelo, Erykah Badu o Chris “Daddy” Dave con Robert Glasper.
Comunque sto studiando musicoterapia e inizio ad aprirmi a tutto ciò che eleva le energie. Che la musica sia una medicina ormai non sono solo i Siamesi Brothers a dirlo, è provato scientificamente.




5) A proposito di lavori: come fai ad essere così produttivo? Praticamente esce qualcosa ogni anno, per non parlare dei svariati featuring e dei numerosi live. Non ti capita mai di non sapere cosa scrivere/di cosa parlare o semplicemente di non avere le forze?

L’unico modo che conosco di apprezzare la vita è parlarne, raccontarla, scavare per vedere cosa c’è dietro. Quali energie realmente muovono le nostre azioni? Sono nostre? Agiamo sotto l’impulso di forze esterne o cerchiamo di modellare la vita come ci detta il cuore?
Molti sono stati i momenti duri in questi ultimi anni e non nascondo di aver pensato a volte di mollare tutto, cercarmi un lavoro e portare a casa lo stipendio. Ma non avrei il tempo di fare i miei studi che poi riverso in musica. Ho faticato e fatico ancora molto per vivere di questo, mi ci dedico anima e corpo. Per questo l’Universo mi ha mandato un bellissimo bambino a stravolgere tutto il mio mondo.
Mi ha riportato con i piedi per terra e capisco anche meglio gli umani adesso, scherzo chiaramente! Ora la musica non è più il mio primo Amore, è sceso al terzo posto dopo la mia famiglia. E’ stata una bella ricerca ma adesso sto ritrovando un equilibrio in tutto questo. La musica pretende tutto il tuo tempo e il tuo cuore ma l’esperienza che ho acquisito mi aiuta a immergermi nella creazione anche quando ho le ore contate.
Se fai quello che ti piace e ti senti realizzato nel farlo, hai energie infinite. Pian piano si impara anche a volersi bene e non dover per forza strafare sempre.




6) Sempre per rimanere in tema produttività: stai lavorando al nuovo album già da qualche mese. Sarà prodotto tutto da Shablo? “La strada per la felicità” ne farà parte o la troveremo nel prossimo disco di Shablo? Che sonorità dobbiamo aspettarci? Puoi anticiparci qualche featuring? Ci stai ancora lavorando o sai già una possibile data d’uscita del progetto?

La strada per la felicità penso che sarà contenuta sia nel mio album che in quello di Shablo. E’ l’anello di congiunzione tra questi due lavori. Entrambi dedicati alla ricerca musicale che ha sempre caratterizzato la nostra musica.
E’ un onore lavorare al fianco di Shablo, ho sempre ritenuto che fosse uno dei personaggi di spicco della nostra scena Soul Hip Hop. Finalmente queste due carriere parallele si incontrano. Spero vada in porto l’idea di uscire contemporaneamente con i nostri album, l’album di Shablo è quasi interamente in inglese ed è di portata mondiale mentre il mio è interamente dedicato al mercato italiano. Diversi produttori fanno parte del mio nuovo progetto, Shablo ne ha seguito l’intera gestazione e la sua etichetta Taurus si è rivelata sinceramente dedicata alla musica profonda e ricercata, realmente ispirata!
Purtroppo è presto per rivelare featuring e produttori dell’album siamo ancora nella fase della produzione dei brani…comunque le fasi finali, visto che questo bimbo dovrebbe vedere la luce in primavera.
Incrociate le dita e mandatemi le vostre energie più belle. I costi sono sempre tanti e le difficoltà non poche ma siamo in missione per conto del Funk.




7) Con chi vorresti collaborare tra i colleghi americani (oltre a Tupac)? Qual è il feat di cui vai più fiero? Perché?

Ad essere sincero non ho mai ricercato rappers stranieri, anche se avrebbe attirato molto interesse ho sempre preferito contare sulle mie forze, soprattutto nei singoli, cerco di essere io la forza trainante di una mia canzone. Ed è quello che dico ad ogni giovane Mc che mi chiede un featuring.
Certo, il sogno è di beccare un Common, Talib Kwali, Blu, Nas, D’Angelo, Erykah, Tupaccone…insomma una jam in studio del genere sarebbe impagabile. Ma anche la gente con cui ho collaborato in tutta la mia carriera mi ha sempre dato tanto. Non saprei neanche dirti chi apprezzo di più.
Musicisti come Al Castellana, Nick Ardessi, Kboard, Pat Cosmo, Sir Merigo mi hanno insegnato tantissimo, così come gli americanacci che hanno suonato Alibi: Michael Baker, Sonny T, Tommi Barbarella e Bashiri Johnson mi hanno insegnato qual è l’attitudine che contraddistingue un professionista.
In vent’anni comunque tanti sono stati i bravissimi musicisti e rappers con cui ho avuto il piacere di collaborare, impossibile scegliere…




8) Recentemente sei stato chiamato per il documentario “Numero Zero – Alle radici del rap italiano”, come hai vissuto questa esperienza? In passato hai avuto già esperienze simili come “Zora la vampira” e “Semiautomatico”. Com’è recitare? Ti piace, ti trovi bene? Puoi anticiparci qualcosa su “Numero Zero”?

Numero Zero sarà davvero emozionante…lo sto aspettando come tutti voi. Non ho visto niente e ne so quanto vuoi. I trailer che stanno uscendo sono troppo coinvolgenti e non vedo l’ora di poterlo gustare per intero.
Per quanto riguarda la mia carriera da attore, nessuno ha mai capito il mio genio…o forse sono io che non riesco ad accettare di non essere tagliato per la recitazione!! Sono stati bei momenti, anche se le riprese di un film sono ore di attese massacranti. E’ un lavoro che richiede come la musica una totale dedizione…e in più devi esserci portato!!!




9) L’intervista termina qui. Grazie mille per la disponibilità! Saluta i tuoi fans e lo staff di Hiphopmn. Se vuoi lascia qualche contatto per farti seguire e acquistare i tuoi progetti.

Grazie a voi!!! Continuate a spingereeee!!!



Contatti:
-Sito: www.Tormento.it
-Facebook: www.facebook.com/TormentoOfficial




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