1) Ciao Capstan! Innanzitutto l’intero staff ti ringrazia per la disponibilità concessaci. Descrivi chi è Capstan, come è nato artisticamente e si è interfacciato alla cultura hip-hop. Inoltre perché proprio Capstan come nome d’arte?
Fondamentalmente sono un M.C. e DJ di Verona, classe 1986. Mi sono appassionato al rap da piccolissimo proprio, nel 96-97, ascoltando le robe che passavano in radio e in tv e guardando videocassette di Basket che come colonna sonora avevano solo boom bap.
Da li ho poi approfondito sempre di più la mia cultura musicale facendomi passare tapes e cd da gente più grande che già era nella faccenda. Solo dopo anni di ascolto e allenamento nella scrittura ho cominciato a prendere più sul serio la cosa.
Nei primi 2000 ho conosciuto Muttofunk, producer veronese, con cui ho iniziato a produrre i primi demo e a partecipare alle varie serate e jam a Verona e dintorni. La prima uscita ufficiale è stata nel 2007 con il mixtape “V.C. Superstars” insieme a Zampa e Sonbudo.
Il nome Capstan ha una storia lunga: inizialmente per scherzo, alle medie mi pare, i miei amici mi chiamavano Stan per il personaggio di South Park e il soprannome rimase, senonché un paio d'anni dopo uscì l'omonimo pezzo di Eminem, per cui ogni persona che incontravo me la menava per il nome. Anni dopo, nel 2007, durante un viaggio in Australia, mentre facevo il pescatore in alto mare nell’oceano indiano, ho trovato sulla barca una scatola di tabacco "Capstan", e appena l’ho vista ho capito come eliminare l'omonimia senza cambiare del tutto nome.
2) Nel 2009 è uscito il tuo album solista “Lo strano viaggio”. Come è stato concepito? Che sensazioni volevi trasmettere attraverso l’album? Che riscontri hai ottenuto con questo lavoro?
“Lo strano viaggio” è un concept album imperniato sul tema del “viaggio” appunto, visto come via di fuga, ricerca interiore, prova di se stessi, viaggio spirituale, astratto, visionario ma anche concreto e reale. La metà delle canzoni sono state infatti scritte in Australia, durante un pazzo viaggio on the road che per sei mesi mi ha portato a zonzo tra deserti, foreste e metropoli.
E’ un disco abbastanza introspettivo, con sonorità funk e soul più classiche ma con alcuni accenti elettronici. Nonostante non l’abbia promosso tanto, ha girato bene e ottenuto riscontri positivi. Nel 2010 invece sono uscito con un progetto molto più “funny” in combo con Muttofunk, “F.U.E.L. EP”, dalle sonorità electro funk, attitudine party e good vibes. Lo trovate sul mio soundcloud. (www.soundcloud.com/capstan)
3) Successivamente è uscito l’album “I giorni del Condor” insieme a Zampa e al produttore Non dire Chaz. Che rapporto hai con loro e come mai avete deciso di fare un disco assieme? Come vedi la scena rap di Verona? Ci sono dei talenti che vorresti suggerire? E in generale della scena rap veneta che ne pensi?
Zampa è per me un fratello e un mentore, abbiamo sempre collaborato insieme e a livello musicale viaggiamo sulla stessa linea. Stessa cosa per Chaz, tenevo d’occhio le sue produzioni già da prima di conoscerlo, e appena ci siamo trovati a collaborare c’è stata subito intesa, così ha iniziato a passarmi dei beats. Quando li ho fatti sentire a Zesh, siamo impazziti e abbiamo iniziato a scrivere a raffica, praticamente l’album è uscito da sè.
La scena rap Veneta e quella di Verona sono in forma, concordo in pieno con quello che ha detto Zampa nell’intervista a voi rilasciata, anche per quanto riguarda nomi da consigliare. C’è un sacco di gente valida che merita di essere ascoltata, e a tal proposito vi anticipo che a breve uscirà il terzo capitolo di “Verona Sveglia”, la compilation che racchiude quasi tutti i rapper di Verona, trovate il Vol.1 e il Vol.2 in free download. (www.soundcloud.com/thecubestudio)
4) Per quanto riguarda la scena nazionale/internazionale,chi sono i tuoi rapper/mc’s preferiti? Da quali trai maggior spunti?
Dovrei fare un elenco infinito, sicuramente quelli che mi hanno influenzato di più crescendo sono stati Kool G Rap, Guru, Rakim, Nas, Prodigy, Q-Tip. Ora come ora esce veramente tantissima roba sia italiana che americana, e cerco di ascoltare più cose possibili anche se poi non troppe mi colpiscono veramente.
5) Per quanto riguarda i produttori, quali sono i migliori del presente e quali del passato secondo te?
Difficile fare una distinzione tra presente e passato, visto che molti sono tutt’ora attivi, e anche qui ci vorrebbe una lista senza fine. Sono molto legato alle sonorità classiche di Pete Rock, Premier, Lord Finesse ecc, alle robe bounce di J Dilla e in generale della scuola Detroit, alla follia di Madlib, e poi Alchemist, dj Battlecat, Hi-tek ecc. Di più “attuali” che al momento fanno beats che mi gasano parecchio direi Justice League, Brenk, Suff Daddy, Black Milk, e tra gli italiani Big Joe, Aleaka, Kennedy, Flesha, Retraz, Dave The Mojomatic e ovviamente mio fratello Non dire Chaz.
6) Abbiamo notato che collabori spesso con alcuni esponenti della scena milanese come Jack The Smoker, Kuno, Bat ecc. Come sei arrivato a collaborarci e in che rapporti sei con loro?
Jack, Kuno e Bat sono degli amici, nonché 3 dei migliori Mc’s italiani a mio parere. Ogni volta che ci vediamo si fa sempre della gran festa, e quando capita l’occasione di beccarsi in studio è naturale che escano delle pezzate nuove. Io e Kuno siamo stati da poco in America, e un paio d’anni fa assieme Jack e Zampa siamo andati in Brasile a fare dei concerti, tutti assieme siamo un bel team.
7) Poco tempo fa girovagando sulla tua pagina facebook una foto ha richiamato la mia attenzione dove accenni a un video girato all’interno dell’Arena di Verona. Puoi svelarci qualcosa? Hai dei progetti in cantiere? Sappiamo inoltre che dovrà uscire un altro disco sempre assieme a Zampa e Non Dire Chaz. Puoi anticiparci qualcosa al riguardo?
Nel video in questione io sono dietro la telecamera, stavamo filmando il video di un singolo dell’album “VINTAGE” di Peter e Sonbudo, uscito da poco per IRMA Records. Per quanto riguarda lavori futuri, con Zampa abbiamo parecchio materiale su cui stiamo lavorando, sia insieme che da soli, e più di un progetto aperto, quindi posso dirvi di tenere gli occhi aperti che a breve faremo uscire tutto.
8) In conclusione, qual è la tua opinione sulla scena rap italiana? Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti? Cosa si potrebbe eventualmente migliorare?
La scena rap italiana spacca, c’è tanta musica di qualità, e a parte alcune robe imbarazzanti, il livello si è alzato parecchio.
Uno dei problemi più grandi secondo me è l’attitudine da “tifoseria” della maggior parte degli ascoltatori, tutte le pippe mentali su underground e mainstream, oldschool/newschool, zarro/conscious ecc., come se una cosa escludesse l’altra. Io sono dell’idea che una roba spacca se è fatta bene, che sia la zarrata uscita l’altro giorno o il pezzo più marcio degli anni ’90. Ovviamente ci vuole capacità di discernimento, ma penso che avere un orecchio più trasversale e meno prevenuto non guasterebbe, sia per valorizzare pezzi di sconosciuti, sia per riconoscere quando un’artista pompato da tutti sta spingendo merdate, e viceversa. Inoltre mi sembra che la gente sia più interessata a parlare della roba che non gli piace, e non il contrario.
9) Ti ringraziamo ancora per l’intervista e il tempo che hai messo a nostra disposizione; saluta i fan e chi ci segue!
Grazie a voi dello spazio, e bella a tutti i cagnacci.
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