Ultimamente tra coloro che seguono la scena rap italiana, soprattutto tra quelli che si sono avvicinati di recente, c’è questa consuetudine, che mi permetto di definire irritante, di etichettare come “hater” (termine che ormai faccio fatica a sopportare) chiunque si azzardi a fare un commento non propriamente positivo e/o proprio negativo su un qualsiasi rapper in voga in questo periodo che magari si è conquistato lo status di “idolo intoccabile”.
L’artista di cui mi accingo a parlare per molti rientra in questa categoria, perciò metto già le cose in chiaro: qua viene giudicato solo il lavoro in questione non l’artista in sé. Detto questo iniziamo.
Madman è un rapper pugliese (ma ormai integrato nella scena romana) che anni fa si è fatto notare in positivo col suo disco Escape From Heart, in seguito al quale la sua popolarità è notevolmente aumentata, anche grazie ai vari lavori col compare Gemitaiz. Ormai sono passati diversi anni dall’uscita di questo Escape From Heart e il pubblico iniziava a reclamare a gran voce un nuovo lavoro solista; ora, finalmente, sono stati tutti accontentati (in parte).
MM Vol.1 è un mixtape che esce in collaborazione con Dj Harsh (co-fondatore assieme a Guè Pequeno dell’etichetta Tanta Roba): 18 tracce, 17 su beats americani, una su produzione originale di PK, svariati featuring tutti bene o male conosciuti e interessanti, il tutto in rigoroso freedownload.
Prima di addentrarci a parlare specificatamente del tape in questione mi sento di fare un’altra doverosa premessa: non mi aspettavo affatto un lavoro sulla falsa riga di Escape From Heart! E sarebbe folle anche solo pensare una cosa del genere! E i motivi sono giusto un paio: per prima cosa, Madman ormai ha una fama e una fanbase consolidata, perciò sarebbe quantomeno fuori luogo riprendere gli argomenti tendenti al disagio e al malessere che caratterizzavano il primo lavoro; come seconda cosa, ribadiamo che questo non è un disco, bensì un mixtape (alcuni ancora confondono le due cose), quindi da un prodotto del genere non bisogna aspettarsi contenuti e liriche ricercate, ma piuttosto della sana ignoranza, punchlines assurde, freestyles, insomma tutto il necessario per un lavoro che serve, come diciamo noi del settore, a “fare i negri” (…?!).
Chiarito ciò, metto in play il mixtape, lo lascio scorrere per tutta la sua durata (51,8 min… cit. iTunes), arrivo alla fine e…… e…… eh? E come mai, di tutto quello che ho ascoltato, non ricordo manco una rima o una qualche barra che mi sia rimasta impressa? Lo riascolto una seconda, pure una terza volta, ma il risultato non cambia di molto. Arrivo a concludere che questo tape non mi ha lasciato molto, mi definisco addirittura deluso. Certo, molti mi diranno che alla fine è un mixtape e deve solo lasciarsi ascoltare e che è un prodotto senza particolari pretese e fin qua siamo d’accordo. Ma ci sono certi mixtape qui in Italia che sono senz’altro migliori di questo: giusto per fare un po’ di esempi di tape usciti negli ultimi anni, vi cito il Game Over Vol.1 di Jack The Smoker (tra l’altro presente in questo lavoro di Madman), oppure senza andare così indietro nel tempo il recente Smokin Room Vol.1 sempre suo, oppure ancora HallWeedWood Stories Vol. 2 di Asher Kuno, uscito l’anno scorso (di questi ultimi due citati potete vedere le nostre recensioni sul blog: http://hiphopmn.blogspot.it/2013/07/jack-smoker-smokin-room-mixtape-vol-i.html, http://hiphopmn.blogspot.it/2012/12/asher-kuno-hallweedwood-stories-vol2.html); tutti lavori che non hanno nessuna pretesa a livello di contenuti, ma che a livello di barre e rime sono, oserei dire, eccellenti e di cui io personalmente ricordo ogni singola rima.
Allora, qual è il problema di MM Vol.1? A mio avviso il problema sta nel modo di rappare di Madman: siamo tutti d’accordo che la sua sia un’ottima tecnica e disponga di una notevole abilità nel fare gli incastri, ma tutto ciò può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Il suo mettere in fila incastri uno dopo l’altro a raffica, tutti fini a sé stessi fa sì che si perda il filo e la voglia di ascoltare serenamente il testo, cosa che in un mixtape in cui l’ascoltatore (o perlomeno, io) vuole sentire una massiccia dose di barre ignoranti e potenti, gioca a sfavore.
Tant'è che alla fine il mixtape è retto soprattutto dai beats (tutti stile trap e similia, come va di moda nel mainstream USA al giorno d’oggi….. beats su cui gli americani di certo non si preoccupano di sfoggiare chissà quali doti tecniche, lungi da me fare paragoni) e dai featuring; tra questi ultimi mi sento di segnalare Corrado, Ensi ed En?gma, Mattaman e soprattutto Luchè (mi sento di definire la sua la strofa migliore di tutto il mixtape, nonostante io non sia particolarmente suo fan).
Delude invece Jack The Smoker (lo dico a malincuore), presente in quella che è la traccia peggiore di tutto il tape, un po’ per l’argomento (basta parlare di haters sui forum, vi prego basta!) un po’ per il voler imitare troppo lo stile del pezzo originale a cui si ispira (Bitch Don’t Kill My Vibe di Kendrick Lamar…. Tratta da quel capolavoro che è Good Kid, m.a.a.d. City) finendo per diventarne una copia riuscita male.
In conclusione non mi sento di bocciare totalmente questo mixtape (sarebbe ingiusto visto che tecnicamente Madman non commette errori e la scelta dei beats è buona). Mi limiterò a dargli una sufficienza. A tutti quelli che magari vogliono sentirsi questo lavoro solo per avere un rap su dei beats potenti da pompare in giro posso consigliarlo, ma sarebbe ancora meglio se andaste ad ascoltarvi i pezzi originali americani da cui sono tratti, è senz'altro una scelta più intelligente.
VOTO: 6+
Francesco “Gobba” Gobbato
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