1) Ciao Retraz, innanzitutto grazie per averci concesso
questa intervista. Nel tuo caso le presentazioni sono quasi superflue, ma
introduciti a chi forse non ti conosce bene.
Ciao ragazzi, grazie a voi per lo spazio! Sono un mc e
beatmaker di Bergamo. Ho esordito ufficialmente come rapper intorno al 2005, ma
già da qualche anno scrivevo le prime robe. A produrre ho cominciato più tardi,
credo nel 2008.
Il primo disco ufficiale è uscito col mio vecchio gruppo
"Vocalamity - Il Sistema Per Sentirlo A Pezzi" nel 2010, stampando
500 copie ed ottenendo una buona accoglienza.
Nel 2011 un EP Vocalamity (unico
feat l'amico EGreen) e nel 2012 "Suono Parole", il mio primo album
solista completamente prodotto da me con qualche feat di amici come Jack The
Smoker, Asher Kuno ed altri
(http://www.honiro.it/album/Retraz/Suono_Parole.php).
2) Sapendo che produci e che rappi nasce spontanea una
domanda: sei nato come producer o come rapper? Se ti dovessi definire
musicalmente, quale dei due termini useresti?
Come rapper, in modo molto naturale poichè come tutti
sappiamo per rappare non servono molti strumenti di lavoro (a differenza di un
beatmaker o un deejay). Ho sempre ascoltato tantissimo rap per cercare di
ispirarmi ed imparare. Ho comprato 2 Technics e centinaia di vinili rap
americani (ho fatto anche per breve tempo djset in qualche locale della zona) e
col tempo, a forza di sentire produzioni spessissime, ho cominciato a studiare
l'arte del beatmaking. Quindi, sono nato rapper, e col tempo mi sono evoluto
anche come producer.
Sicuramente in
Italia sono conosciuto come producer, ma all'inizio ho dovuto imparare tutto da
solo. Autodidatta al 100%.
Da dove vengo io all'epoca non avevo dei maestri da
cui poter apprendere, nessuno produceva quindi ho dovuto arrangiarmi. Inoltre
internet proponeva quasi nulla, i tutorial che girano oggigiorno su Youtube
erano un'utopia. Studio, Costanza, Applicazione. Poi sicuramente chi ha talento
viene fuori.
3) Focalizziamoci un momento sulla scena italiana: qual è
la tua posizione riguardo alla questione underground/commerciale? Come ti
approcci alle ideologie che ruotano attorno a questa cultura?
Il discorso sarebbe lunghissimo. Cercherò di
sintetizzare. Dieci/Quindici di anni fa in Italia, quegli artisti underground
che cominciavano ad avere un certo seguito, una volta entrati nel main
dovettero cambiare e snaturare il proprio suono, addirittura abbiamo visto i
nostri idoli cambiare genere....quindi la spaccatura tra underground e
commerciale era molto pronunciata e giustamente sentita da tutti noi (faccio un
paragone senza dover andare negli USA; il francese Booba coi Lunatic era già
sulla scena underground nazionale dal 1996 e con gli anni si è meritatamente
preso quel successo mainstream senza mai dover cambiare genere musicale
mantenendo credibilità e rispetto).
Fortunatamente oggi le cose sono cambiate,
non dico tutti ma buona parte degli artisti main italiani oggi tengono alto il
livello del rap in termini di tecnica, flow e sperimentazione.
Teniamo presente
che in passato i soli mezzi di comunicazione di massa erano TV e radio, e
quindi l'etichetta di "commerciale" era quasi automatica e anche
giustificata.
Oggi con Internet e suoi servizi, c'è comunque la possibilità di
esporsi verso un pubblico più ampio, senza dover passare per forza dalle major
e senza dover quindi proporre musica studiata a tavolino con i discografici.
4) Discorso producer:
se dovessi scegliere i tre migliori beatmaker italiani,chi nomineresti? Riguardo alla scena internazionale invece, da
quali producer ti senti ispirato e con quale mc/produttore ti piacerebbe
collaborare?
Nella mia personale classifica attualmente metto ai primi
2 posti sicuramente Big Joe (Killa Soul) e
Kennedy (Parabellum). Il terzo nome mi mette un po' in crisi, per
gratitudine e merito metto un pezzo di storia come Shocca.
Sono stato
fortemente ispirato da Alchemist, Sid Roams, Khalil, Araab Muzik, Cardiak,
J.U.S.T.I.C.E. League, Hit Boy,Just Blaze (ne sto scordando sicuramente
alcuni). Mi piacerebbe collaborare con ognuno di loro ovviamente, mentre per
quanto riguardo gli mcs, ho il sogno di produrre per i Diplomats (Juelz
Santana, Camron, Vado, Jim Jones), o altri come Curren$y, Fred the Godson,Sean
Price etc.
5) Nel mixtape di Asher Kuno hallweedwood stories part.2
notiamo un paio di tue produzioni e featuring: in che rapporti sei con
kuno,jack,bat e la nuova scena di Milano in generale?
Kuno, Jack e Bat li conosco ormai da anni, sono venuti
parecchie volte nel passato a suonare a Bergamo, quindi c'è stata l'occasione
per beccarsi.
Con gli anni è nato un bel rapporto d'amicizia e stima artistica,
Bergamo e Milano sono abbastanza vicine e mi muovo spesso dalle loro parti. Oltre a HallWeedWood, ho prodotto un paio di beat per "Game Over" di
Jack, e quattro per "Tale e Quale" di Bat.
Ovviamente stiamo già
lavorando ad altri progetti che ci vede accomunati, ma è ancora presto per
parlarne. Con il resto della scena milanese ho ottimi rapporti, collaboro con
parecchia gente, con un occhio attento sulla nuova scena che sta sfornando dei
giovani rapper potenti come la Zero2 per esempio, con la quale abbiamo delle
robe in cantiere.
6) Tu come hai incominciato a produrre,e con quali
strumenti? Ora che strumenti usi per produrre? Perchè li hai scelti? Cosa ne
pensi dei beatmaker che transigono sui
metodi di produzione, campionando non solo da vinile ma anche da mp3,wav etc.?
All'inizio cominciai con solo FL Studio, molti anni fa.
E' stato molto utile per iniziare a capire come creare un beat partendo da
zero, per avere un'idea della costruzione. Poi sono passato ad un akai1000 col
quale ho prodotto e campionato fino ad un anno fa. Nell'ultimo periodo ho preso
un mac,ho comprato Logic Studio originale, e ormai mi sto buttando solo su
questo.
Quindi ho venduto il buon vecchio akai, per passare ad un mpd 18 che,
lavorando appunto con Logic, è più che sufficiente per me, e molto più rapido
ed immediato comporre quello che hai in testa (sia per le drums che il
samples). Poi ho una Oxigen49 per suonare le mie bassline, synth, ect.
Oggi viviamo
l'epoca del digitale, è normale che sia cambiata anche la metodologia della
ricerca del campione. Prima compravi dischi al mercatino. Oggi scarichi l'mp3
in rete. E' sbagliato però limitare il campionamento solo ed esclusivamente ai
formato digitale che, in quanto compresso, non suonerà mai pulito e profondo di
un vinile. E' un'esperienza e una conoscenza che a un producer non deve
mancare.
7) Che importanza dai al campione nei tuoi beat? Le
batterie ed i bassi sono campionati, oppure le crei con altri strumenti?
Sono cresciuto
ascoltando produzioni di Preemo, ALchemist, JedyMIndTricks quindi mi sono
sempre sentito legato a questo tipo di beats prodotti coi samples. Poi mi è
capitato di fare anche parecchie produzioni solo suonate. CMq privilegio i
campioni. Le batterie son tutte campionate (kicks e snares sempre). Poi dipende
dal tipo di beat che voglio fare, se voglio un beat che suoni più
"club" uso le 808. I bassi non sono campionati, uso dei vst.
8) Trovi dei vantaggi essendo sia rapper che produttore
nell'arrangiare i beat e fare il mix e mastering oppure pensi che non cambi
molto? Riguardo al master, te ne occupi tu oppure ti affidi a uno studio?
Ho la fortuna
quando scrivo e registro sui miei beats di sbizzarrirmi prima in arrangiamenti
e svuoti, e poi mixare con calma il tutto. Poter far suonare tutto come hai in
mente, è senz'altro un bel vantaggio.
Io ho uno studio
di registrazione (Boldoneria Home Studio), tutti i rapper che lavorano da me
affidano anche il master. Sono usciti parecchi prodotto
registrati/mixati/masterizzati da me.
9) Saluta i tuoi fans e la pagina!
Grazie dello spazio e un saluto a tutti i lettori di
"L'HipHop è morto? No."
Visto che non mi avete chiesto dei progetti
futuri, colgo l'occasione per accennare che a marzo uscirà il primo EP Berghem
Boys (Io,Tizle,Jampa Ak) con 6 produzioni mie + 1 guest.
Mentre in
primavera uscirà "Rock The Block", il mio album da producer con
ospiti i migliori rapper underground italiani. Restate sintonizzati sulla mia
pagina facebook per tutte le novità!
Contatti:
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