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sabato 28 luglio 2012

K-Ant - Intervista








1) Ciao K-Ant, presentati a fans della pagina e spiegaci un po’ chi sei. Inoltre consiglia a chi non ti conosce qualche tuo lavoro che consideri particolarmente meritevole.

Ciao a tutti, sono Antonio, in arte K-Ant (letto “chei-ant”), ho 28 anni e faccio musica dal 2003, inizialmente con un progetto prettamente hip-hop, poi dal 2004 al 2008 sono stato il cantante dei Mo’ska (band ska di Molfetta) per poi riprendere il mio progetto solista facendolo diventare una band nel 2011 dai suoni in levare, rock e testi cantautorali in metrica rap.
Beh il disco “Il Problema” è il mio lavoro che considero più meritevole (ascoltabile gratuitamente su Rockit www.rockit.it/keyantmc/album/il-problema/18708, e acquistabile a soli 5€ anche ai nostri live), perché è il risultato di 3 anni di lavoro tra creazione dei pezzi, registrazioni e mixaggi, copertina, e collaborazioni importanti.


2) Come e grazie a chi ti sei avvicinato all'Hip Hop? E come e grazie a chi sei arrivato fino ad oggi?

L’hip-hop è uno dei generi musicali che ascolto, come tanti altri. A metà degli anni ‘90 il primo gruppo hip-hop italiano che ho ascoltato sono stati gli Articolo 31, quindi posso dire che sono stati loro a influenzarmi inizialmente. Quando poi ho sentito il bisogno di scrivere, la metrica rap è stata quella che più sentivo mia e che mi permetteva di scrivere e comunicare al meglio ciò che avevo e ho in testa.
Al punto in cui sono oggi ci sono arrivato grazie a me stesso, alla mia testardaggine e voglia di comunicare, facendo concorsi, proponendomi sempre a più gente e sempre a gente diversa, in modo da avere sempre più riscontri, sempre più critiche costruttive che mi hanno permesso di riflettere sul percorso che stavo facendo e in alcuni casi cambiare strada per cercare di migliorarmi.


3) Come mai la tua carriera musicale ha coinvolto più generi musicali? Hai iniziato con l'hip hop, poi hai lavorato coi Mo'ska in un gruppo ska e infine sei successivamente tornato all'hip hop?  Si può dire che col disco "Il Problema" hai raggiunto la tua giusta dimensione musicale mischiando vari generi musicali?

È stato davvero tutto molto casuale. I Mo’ska esistevano già da un annetto quando mi hanno chiesto se io volessi essere il loro nuovo cantante nel 2004, e l’idea mi affascinava molto e ho accettato subito. Poi purtroppo la band si è sciolta alla fine del 2008, ma io avevo ancora tanta voglia di dire la mia, così ho ripreso in mano il mio primo progetto e dal 2009 in duo con Uncle George sino a oggi come band lo stiamo ancora portando avanti.
Credo più che col disco, è con la band che ho raggiunto la mia giusta dimensione musicale. Venendo un po’ tutti da generi diversi c’è stato un apporto di conoscenza musicale che si sta fondendo in maniera del tutto naturale, ed è ciò che volevo, perché stiamo creando, sperimentando, qualcosa che prima non c’era.


4) Come vedi la scena hip hop italiana? Ci sono artisti che hai apprezzato/apprezzi più di altri?Se si come mai? Con chi di questi vorresti fare una collaborazione?

In realtà non seguo nello specifico un solo genere musicale, sono un ascoltatore medio di musica, per me è solo quella la “scena”, altrimenti si finisce per ghettizzarsi da soli. Certo è che se ciò che continuano a mostrare in tv viene preso dai più giovani come il vero hip-hop stiamo messi male. I grandi nomi vivono solo di rendita ormai, e questo vale per un po’ tutti i generi; non hanno più idee, non sanno più cosa comunicare, e si fingono super cattivi che in base all’anagrafe e all’inizio della propria attività musicale dovrebbero essere migliori di uno che ha iniziato ieri, e molto spesso non è così. Ci sono tanti ragazzi “nuovi” in giro che hanno testi davvero importanti, che fanno musica probabilmente migliore, ma ovviamente non vengono presi in considerazione da quelli che si aspettano solo di far fare soldi ai fenomeni da baraccone su un palco, piuttosto che far dire davvero qualcosa a un artista.
Per quanto riguarda le collaborazioni, si, ci sono artisti con i quali mi piacerebbe collaborare, sono tutti quelli che come me cercano di emergere con intelligenza. Utilizzare un grosso nome solo per dire in giro “io ho fatto un feat. con Tizio o con Caio” serve solo per accrescere la propria autostima, ma non di certo la propria capacità di fare ciò che fai se il risultato è restare sempre davanti ad un pc a criticare altri e suonare poco. Noi nel disco abbiamo anche la collaborazione di Caparezza, ma ci sono anche Kippo, Mala e Fobia, tutta gente capace e con la testa sulle spalle, che sa cosa significa sacrificarsi per la musica, il cui apporto al disco è stato davvero importante.


5) Come vedi tutti questi emergenti? Pensi che sia un bene o un male avere così tanti lavori a disposizione di tutti? C'è qualcuno di particolarmente meritevole che vorresti citare? Cosa pensi delle pagine come la nostra (L'hip hop è morto? NO.) che da spazio a quelli che considera meritevoli?

Beh si, è un bene che ci sia voglia di fare musica. L’importante è non banalizzare e non banalizzarsi nei contenuti e dire invece davvero qualcosa in più. Ci sono tanti meritevoli di essere citati, soprattutto dalle mie parti, ma essendo uno di loro non mi erigo a maestro di nessuno perché siamo tutti sulla stessa barca, e tutti meritevoli di essere citati.
Di pagine come la vostra dovrebbero essercene di più, soprattutto per coltivare i progetti emergenti più che quelli già affermati di cui comunque tutti parlano. Bisogna cercare di riabituarsi all’ascolto, ai nomi nuovi, a quelli che dicono le cose vere e non costruite e scritte a tavolino perché devono piacere per forza. È un bene che pagine come la vostra supportino anche artisti emergenti come noi.


6) Per "Meglio Soli" contenuta in "Il problema" hai preso ispirazione da uno (o più) particolari episodi capitati nella tua vita? Oppure è un discorso più generale?

L’ispirazione per “Meglio soli” è venuta sia da eventi capitati nella mia vita, sia da un discorso più generale. Il messaggio è “evitare l’omologazione rischiando anche la solitudine”. Bisogna pensare con la propria testa, agire di conseguenza, e non perché lo fa qualcuno e va di moda, senza seguire per forza la massa. E chi se ne frega se si è allontanati, chi se ne frega se si è spesso derisi o non visti di buon occhio. Alla fine si è coerenti con se stessi ed è la cosa che conta di più, serietà e coerenza


7) Come ultima domanda, cosa vuoi fare "da grande"? Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai già in mente nuovi lavori e collaborazioni?

Quello che voglio fare da grande è quello per cui sto buttando le basi oggi, poi vedremo se reggeranno o meno. Per il futuro sto già iniziando a scrivere qualcosa, buttando giù idee e abbozzando musiche, e ci saranno collaborazioni soprattutto per quanto riguarda le produzioni musicali. È ancora tutto un calderone, quindi niente di definito, ma con buone aspettative sia per noi che per chi vorrà ancora supportarci in futuro!


8) Salutaci.

Ringrazio tutti voi de "l'hip-hop è morto? no!" per il supporto e lo spazio che concedete agli artisti come me, in bocca al lupo per la vostra pagina e un saluto affettuoso a tutti i lettori! 


Sito artista: http://www.k-ant.tk/

Fan Page artista:  www.facebook.com/k.ant.band







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